stino suo proprio e accordava, come dice il Brougham, a « tutti i neutri, che si assoggettassero a certe indegne condizioni a lei favorevoli, di svolgere un traffico con la costa bloccata, quale mai essi avevano potuto effettuare'nel passato » (1). E’ stato durante la guerra 1914-18 — viene fatto ora di domandarsi — il potere marittimo dell’ Inghilterra menomato dalla clausola della Dichiarazione di Parigi, secando la quale il blocco per essere valido dev’essere effettivo, ossia esercitato in modo che 6ia pericoloso ogni tentativo di eluderne la vigilanza? Il blocco del Baltico non avrebbe avuto alcun risultato pratico perchè la navigazione dalla Norvegia, dalla Svezia e dalla Demi-marca si svolgeva senza che ne fosse possibile alcun controllo. 1 rifornimenti di minerale di ferro provenienti dal nord della Svezia e quelli di viveri dalla Danimarca potevano svolgersi anch’essi indisturbati ed avrebbero quindi anche col blocco potuto raggiungere la Germania senza alcun rischio. Fuori del Baltico, una dichiarazione di blocco estesa a tutto il tratto di costa compreso fra l’Elba e l’Ems, e che avesse stabilito restrizioni uguali a quelle delle zone realmente bloccate non sarebbe stato di alcun valore perchè le navi olandesi avrebbero potuto ugualmente seguire le rotte costiere in acque territoriali, ove i campi di mine, posti allo scopo di intralciare i movimenti dei sommergi bili, formavano un vincolo alla navigazione ben più grave di quello costituito (1861-65) dalle squadre dei Federali, per le navi che avessero voluto raggiungere o lasciare i porti della Confederazione. Se il Potere marittimo dell’Inghilterra non fu menomato dalla « Dichiarazione di Parigi » di tanto quanto molti ritenevano ciò non deve essere attribuito alle ragioni addotte da Lord Clarendon. L’accettazione da parte dell’Inghilterra della dottrina « libere navi, libere merci » non indusse l’opinione pubblica americana, nè quel governo, a desistere dalla pratica della guerra di corsa, e se anche l’adesione vi fosse stata l’attacco al commercio non sarebbe stato egualmente evitato. La corsa non è infatti che un attacco al commercio da parte di navi mercantili armate e il non riconoscere questo mezzo di guerra non avrebbe escluso l’attacco eseguito da navi mercantili requisite ed armate. I corsari dell'ultima fase della recente guerra, quali il (1) Edinburgh Review. Feb. 1812, pag. 290. 53