ed all’eventuale confisca del carico, dovrebbe anche comprendere il fermo sin dalle sue origini delle merci dirette al trasgressore. Nessun traffico regolare sarebbe ammesso nè potrebbe filtrare attraverso porti neutrali, e tutto il commercio diretto alla nazione boicottata dovrebbe essere considerato di « contrabbando » nel vero e proprio senso della parola. 11 controllo limitato al commercio estero non esigerebbe di esercitare una vigilanza al sistema distributivo del paese bloccato, che potrebbe svolgersi liberamente anche lungo le sue coste. Per evitare il commercio clandestino verrebbero usate le navi doganali delle varie Potenze. Coloro che condannano questa forma di isolamento commerciale basandosi sulla inefficienza dimostrata dal blocco, non ricordano che nessun blocco fu mai realmente esercitato nel passato, fatta eccezione di quello degli Stati Federali contro le coste degli Stati del Sud. L’Inghilterra non esercitò mai nelle sue numerose guerre il blocco ed anche quando gli Orders-in-Council del 1809 stabilirono la carta di blocco, il commercio potè affluire egualmente perchè il sistema delle licenze ne aveva praticamente annullato ogni effetto. Erano inoltre ben diversi gli effetti che il blocco poteva conseguire un tempo, allorché le nazioni avevano la possibilità di provvedere con loro risorse interne alle necessità di viveri e materiali, da quelli che potrebbero determinarsi oggidì, con il boicottaggio economico di una Potenza, a cui siano precluse tutte le comunicazioni terrestri e marittime. Per quanto il « nazionalismo economico » cerchi di rendere possibile la vita delle Nazioni a mezzo delle loro risorse interne, nessuna nazione ha raggiunto una completa indipendenza nei rifornimenti di viveri e di materie prime. L’esame di tale questione potrebbe aprire uno spiraglio di luce per la risoluzione del problema sulla entità delle forze navali che ciascuna Nazione dovrebbe possedere e sulla aliquota necessaria ad esercitare un’azione collettiva contro un trasgressore. La forza navale di ciascuna Potenza dovrebbe necessariamente essere valutata in rapporto alle sue risorse economiche, alla sua situazione geografica ed alle possibilità offerte dai possedimenti oltremare. Quindi le nazioni che più delle altre avranno bisogno di forze navali ossia di un maggior potere marittimo, sarebbero tenute a dare il maggior contingente alla causa comune. Anche l’elemento quantitativo dovrà essere preso in considerazione, avendo di mira che il servizio in questione non richiederà 148