Standard » escludeva che Francia e Spagna potessero intraprendere con l’Inghilterra una gara nelle costruzioni navali che non avrebbe dato alcun vantaggio sulla proporzione delle rispettive forze. D’altra parte la loro sicurezza era essenzialmente basata sulle forze terrestri e la loro alleanza escludeva che l’Inghilterra potesse imporre ad una qualsiasi di esse la sua volontà sul mare. Il sistema dei valori standard fu nuovamente ammesso quale base nella valutazione delle forze alla conferenza di Washington. Gli Stati Uniti dimostrarono la necessità di possedere una forza navale eguale a quella della più forte Potenza, appoggiando la richiesta sulle considerazioni che abbiamo esposto in altro Capitolo. Al Giappone fu concessa una forza eguale al 60 % di quella assegnata all’Inghilterra ed agli Stati Uniti, all’Italia ed alla Francia una forza eguale al 33% di quella assegnata all’Inghilterra. La Francia, come è noto, non ritenne accettare un numero di navi di linea pari alla metà della forza che essa riteneva indispensabile per garantire la sicurezza delle comunicazioni con il suo vasto impero coloniale. Alla Germania non fu dato intervenire a quella conferenza poiché la sua forza navale era già stata limitata dal trattato di Versailles a poche unità di un dislocamento molto inferiore a quello che nella conferenza doveva essere discusso. Gli Stati Uniti si dichiararono pronti a ridurre il numero delle loro navi ad un valore standard di 15 unità, purché le altre Potenze riducessero le loro forze in base ai valori fissati dalla Conferenza. La soluzione assumeva così un carattere aritmetico e senza considerare alcun criterio strategico non teneva alcun conto dei bisogni delle Potenze inferiori, nè delle necessità future della Germania. Se accettiamo il principio che le Potenze minori debbano avere un diritto alla sicurezza eguale a quello delle grandi Potenze e se consideriamo che le Potenze Marittime propriamente dette, ossia quelle che dipendono essenzialmenté dal mare, hanno necessità prevalenti, la entità delle forze non dovrebbe basarsi sulla ricerca delle necessità delle maggiori Potenze, ma su quelle delle Potenze minori. Il giusto metodo non dovrebbe quindi consistere nell’accordare una flotta arbitraria al maggiore per poi concedere una aliquota di forze al minore, senza tenere alcun conto se essa risulti o meno sufficiente ai bisogni di questo, ma dovrebbesi invece procedere in modo inverso, e cioè fissare la forza da assegnare al minore in modo 155