unità. Se le Nazioni del mondo vorranno risolvere il problema del Potere marittimo in modo da garantire la propria sicurezza compatibilmente con le possibilità offerte dalle loro risorse economiche, non dovrebbero troppo particolarmente analizzare le controverse questioni sul numero e sulla grandezza delle navi costituenti le forze navali. Senza entrare in dettagli in questa delicata questione ci limiteremo ad un’analisi generale, iniziando lo esame delle navi da battaglia che formano il nucleo principale del « grosso » delle forze. Nel passato il « grosso » era costituito da navi di linea e da navi incendiarie, a cui si aggiungevano quali unità ausiiiarie le fregate, addette al servizio di esplorazione, alla ripetizione dei segnali, al trasporto dei messaggi, all’assistenza ed al rimorchio delle navi avariate e alla cattura di navi incendiarie. Oggidì il « grosso » è costituito da navi da battaglia per combattere le unità similari del nemico e da flottiglie di siluranti di superfìcie, subacquee ed aeree e ad esso sono aggregate unità ausiiiarie costituite da incrociatori per la ripetizione dei segnali e per la difesa contro attacchi di siluranti. 11 parlare dell’abolizione delle « unità maggiori », dimostra che non tutti hanno una chiara visione della relatività delle cose, perchè per quanto piccole possano essere le navi di una Marina, ve ne saranno sempre nella stessa Marina di più grandi, le quali costituiranno il nucleo principale. Così le unità maggiori della Marina del Cile e del Perù di cui parlammo in uno dei primi Capitoli, erano navi corazzate da 3.500 a 2.000 tonn. 11 principale nucleo combattente di una flotta fin dai tempi più remoti è stato sempre costituito da navi la cui grandezza era subordinata a svariate esigenze, dipendenti dall’abilità dei costruttori, dalla natura del materiale impiegato nella costruzione, e da considerazioni di carattere politico strategico. Era però questione essenziale che la « Fanteria del mare » dovesse essere adatta a combattere la « Fanteria del mare » dell’avversario. Le Nazioni che non poterono costruire un numero di unità uguale a quello del loro probabile avversario cercarono di compensare questa deficienza con navi di maggiore dislocamento (I), non perche un maggiore dislocamento fosse assolutamente necessario per i fini della guerra, ma per la convinzione che le necessità nazionali (1) Vedi pag. 62 Politica Italiana. 45 li)