unità di scorta dovrebbero anch’esse superare uguali distanze. Considerazione questa più apparente che reale perchè le unità leggere possono essere costruite di dimensioni tali da poter scortare le unità maggiori senza dover ricorrere a dislocamenti esagerati. Benché dal punto di vista teorico possa essere studiata una proporzione fra il numero delle unità di scorta e quello delle navi che esse debbono proteggere, non è praticamente possibile fissare valori standard e tanto meno ottenere che le nazioni vi si attengano, perchè quelle che hanno una inferiorità nel numero delle navi da battaglia saranno sempre ridotte a supplire a tale deficienza con una maggiore forza di unità di flottiglia. 11 provvedimento preso circa quanrant’anni fa dalla marina Tedesca fu infatti consigliato dalla necessità di cercare di compensare la inferiorità del numero delle corazzate con forti e ben esercitate flottiglie di siluranti. Se anche fosse stabilito con un accordo internazionale che le flottiglie aggregate alle flotte dovessero essere in un dato rapporto col numero delle navi da battaglia, questa norma non potrebbe essere praticamente rispettata in guerra, perchè sarebbe sempre possibile alle nazioni che volessero rinforzare le proprie flottiglie di prelevare gruppi di siluranti da altri servizi. Mentre un aumento nel numero degli incrociatori aggiungerebbe ben poco al grosso delle forze navali, un aumento nel numero delle unità di flottiglia costituirebbe un effettivo incremento di potenza per la forza combattente. Si osserva infatti che se una concentrazione di incrociatori da parte di una Potenza potrebbe essere neutralizzata da una contro-concentrazione da parte dell’avver-sario, una corrispondente manovra dei gruppi di flottiglia potrebbe essere difficilmente raggiunta in modo tempestivo. Una squadriglia di sommergibili, come fece osservare un valente ufficiale francese, è un efficace mezzo per determinare una diversione di forze avversarie; essa esige che un gran numero di unità di superficie sieno dislocate sulle vie di comunicazione esposte ai loro attacchi. E’ possibile tuttavia adottare provvedimenti atti a compensare queste deficienze. La conferenza di Washington ha lasciato ogni libertà nella costruzione delle unità aventi un dislocamento inferiore alle 2.000 tonnellate. Questa clausola, che ha il germe di importanti sviluppi, risponde al sano criterio che dovrebbe governare anche la forza degli incrociatori, il cui dislocamento dovrebbe essere il più piccolo possi- 174