principale della flotta. Come nei tempi passati le fregate da 40 o 50 cannoni avevano talvolta preso parte in battaglia con le navi di linea (1), così gli incrociatori da 10.000 tonn. della Marina giapponese poterono intervenire nella battaglia del mare del Giappone del 1905. Un ulteriore accrescimento nel dislocamento degli incrociatori è stato determinato dall’adozione dell’« incrociatore da battaglia ». La necessità di accrescere il servizio di esplorazione della flotta aveva messo in evidenza la opportunità di possedere due tipi di unità, l’uno corazzato e l’altro protetto. E’ però evidente come fosse inutile lo impiego in tal servizio di unità suscettibili di essere facilmente distrutte da forze superiori. Per raccogliere notizie sul nemico e per raggiungere il grosso delle sue forze è necessario infatti possedere mezzi atti a forzarne la cortina di esplorazione; sono pertanto necessarie unità più grandi, più veloci e più potenti di quelle possedute dallo avversario. Gli incrociatori corazzati da 14.000 tonn. di 23 nodi furono quindi rimpiazzati da incrociatori da battaglia da 17.000 tonn. e 26 nodi di un costo molto superiore a quello delle unità precedenti, sia per l’aumento di circa 3.000 tonn. nel dislocamento, sia per l’incremento di 3 miglia di velocità. Nello stesso tempo, sempre in contrasto con ogni insegnamento dell’esperienza, la nuova concezione sulla difesa del traffico, che aveva per base il sistema di dare caccia ai corsari senza tregua, non poteva essere applicata da unità di limitato dislocamento simili a quelle impiegate per la guerra al commercio. Esse non avrebbero infatti raggiunto alcun risultato neanche se la sorveglianza fosse stata accentrata nelle zone dove le rotte erano obbligate da bassifondi o canali ristretti: occorrevano navi veloci e potenti per agire rapidamente contro i predatori del commercio, che soltanto sotto la minaccia di una sicura distruzione potevano essere costretti a ripiegare in porto. Il tipo di nave più adatto allo attacco e alla difesa del commercio apparve quindi essere l’incrociatore da battaglia, mentre il « piccolo incrociatore » non avrebbe più trovato alcun utile impiego nella difesa del traffico. Le marine risultarono pertanto costituite soltanto da tre tipi di unità: la nave da battaglia, superiore per la potenza dei cannoni e della corazza a qualsiasi avversario; l’incrociatore da battaglia per (I) Battaglia del Dogger Bank 1781. 68