niere, brigantini armati) non avrebbe mai potuto compromettere la sicurezza di alcuna nave di linea. Soltanto quando attrezzate come navi incendiarie (brulotti) esse costituivano una minaccia, minaccia tuttavia raramente efficace, e che in nessuna fase delle guerre trattate dal Mahan influì sul corso delle operazioni. In un successivo periodo, piccole unità armate di cannoni di grosso calibro e poi le siluranti ed i sommergibili assunsero una reale importanza. Le cannoniere russe nel Baltico nel 1854-55, armate con cannoni da 203 e proietti esplodenti e con gettata superiore a quella dei cannoni delle navi di linea inglesi, ebbero, riunite in squadriglie, un valore sensibile nelle ristrette acque di Cronstad. Oggidì una flotta comprende fra le sue unità flottiglie siluranti di superficie, subacquee ed aeree le quali possono costituire un importante elemento nella battaglia. Inoltre anche nelle operazioni di blocco, mentre nel passato le navi potevano senza alcun pericolo incrociare fuori dei porti in attesa che unità nemiche prendessero il mare, le forze sarebbero attualmente costrette a dislocarsi in luogo ben difeso da attacchi delle varie specie di flottiglie siluranti. E’ infine da osservare che, se in passato un convoglio non poteva essere attaccato che da forze equivalenti alle scorte, oggi ovunque una flotta agisca entro il raggio di azione di flottiglie siluranti può subire gravi danni. In seguito ai grandi mutamenti avvenuti è quindi giusto esaminare se una nazione che disponga del potere marittimo possa ancora esercitare tanta influenza come le era possibile ai tempi del Mahan. Qual’era quell’influenza e quali forme assunse? Nelle grandi lotte del secolo scorso, che formarono oggetto dello studio citato, ed in quella combattuta nei nostri tempi, grandi masse di armati dovettero essere impiegate, enormi spese dovettero essere sostenute e industrie da cui le nazioni traevano ricchezze furono spogliate delle maestranze e trasformate in industrie di guerra, per mantenere eserciti e flotte. Le spese aumentarono gradatamente : la guerra dei sette anni costò alla Gran Bretagna 111 milioni di sterline con una media di 16 all’anno, quella fra Inghilterra e America 116 con una media 10