i56 Con la partenza dello Zinzendorf perdiamo una guida preziosa. La sua mancanza si fa subito sentire : non è stato possibile trovare alcuna notizia delle stagioni di quaresima e primavera. Un atto dell’intendenza ci fa sapere che Marianna Molz Terpin aveva domandato la licenza d’assentarsi per tre mesi da Trieste, avendo trovato scrittura ad Imola per il luglio. Il Pittoni appoggiò la supplicante, facendo osservare che, « l’implorato permesso i° è la generale pratica è costume delle cappelle d’Italia 2° colla semplice paga della città non è possibile che li cantori possan vivere 30 questi co’ Teatri si perfezionano nella lor arte ». Il permesso fu accordato il 27 giugno dal barone de Ricci, che sostituiva il Governatore. In estate si dovette riparare il tetto del teatro, che lasciava adito al vento e alla pioggia.18 Ancora una volta vediamo riflesse nelle vicende del teatro quelle della città: i lavori che si andavano facendo da qualche tempo al S. Pietro rispondevano al rinnovamento di Trieste. « Si lavora incessantemente per l’abbellimento e miglioramento di questo luogo, che da poco tempo si è arricchito di una quantità di nuove case », stampava la Wiener Zeitung.19 « La Piazza di S. Pietro viene nuovamente lastricata e notevolmente alzata, onde por riparo in questo modo alle frequenti alluvioni marine per il futuro ». In quell’occasione venne tolta una colonna, detta del-VAquila che sorgeva nella Piazza fino dal 1560,20 e confinata in un vicoletto fra il teatro e le prigioni, « perchè d’impedimento al pas-saggio delle vetture ». Giacque là sessant’anni; e quando si volle rizzarla sul piazzale di S. Giusto, si trovò che l’aquila di pietra nera era sparita. Fu sostituita da una palla di pietra sormontata dall’arme di S. Sergio, detti impropriamente « melone » e « alabarda ».21 Il 19 luglio, Giovanna Cesare, vedova del custode del Teatro, chiese le fosse lasciata « la carica del marito », essendovi già un postulante, il maestro falegname Ludovico Marchetti. Il Pittoni, osservando che « il custode godeva una casa che affittar si potrebbe » propose di « lasciarla ancor per /j anno » ; ciò che le venne accordato (30 luglio). Il quartiere del custode venne assegnato « al Commissario del fuoco Ant.o Staller » al quale venne « placidato un annuo Salario di f. 24 — percepibile dalla Cassa per la sua vigilanza sopra esso Teatro » (18 agosto). Ai primi d’ottobre si diffuse una notizia, accolta con viva sod-