298 sica, secondo Vindice, del Tarchi : ma anche questa volta il Tormenti dev’essersi ingannato e aver letto Tarchi invece di Sarti. L’opera del maestro faentino venne rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano, F8 gennaio 1783 13 Op. cit., pag. 69. 14 Cfr. T. Wiel, Op. cit., passim. 15 Domenica di Pasqua cadde il 31 marzo. 10 L’Osservatore Triestino, n. XXXIV, dell’8 aprile 1793, pag. 260. 17 « Nel Ces. Reg. Teatro si rappresenterà la Primavera dell’Anno 1793 il Dramma Serio, che à per titolo Calto, Musica del celebre Maestro Bianchi. Attori : Primo Uomo Sig. Giovanni Rubinelli - Prima Donna Sig. Cecilia Bolognesi - Primi Tenori Sig. Santo Sala, Sig. Gregorio Rana - Secondo Uomo Sig. Carlo Borsari - Seconda Donna Maria Antonia Falzi - Ultima Parte Sig. Cesare Martorelli - con Numero sei Coristi. Lo Scenario sarà di Pittura e Architcttura del sig. Bobolini. Il Vestiario sarà d’invenzione e Direzione del sig. Cherubino Babini, Mantovano. La prima Recita sarà la sera di Martedì 16 del corrente Aprile. Chi bramasse abbonarsi, per Recite 20, favorirà: Per la i.ma Porta Fni. 5. Per la Platèa Fni. 1.1/2» (L’Osservatore Triestino, App. n. XXXV a XXXVII del 12 aprile 1793, pag. 220). - Fra le note del Cav. Schmidl si trova il frontespizio del libretto: Calto, Dramma per musica da rappresentarsi nel Ces. Reg. Teatro di Trieste, la Primavera del-l’Anno 1793. Trieste. Dalla Ces. Reg. Stamperia Governiale. 3 atti. 35 pagg più una in bianco. Giuseppe Foppa aveva tratto dal poema ossianesco l’argomento. L’opera venne rappresentata per la prima volta il 23 gennaio 1788 al S. Benedetto di Venezia con « esito sventurato ». « Vi sono de’ buoni pezzi nell’Atto Primo, che ottennero l’attenzione, e l’applauso del colto Uditorio ma nel Secondo, e nel Terzo si calò invece di crescere, e a forza di calare si andò in precipizio », scrisse la Gazzetta Urbana Veneta, n. 8 del 26 gennaio 1788, aggiungendo : « Dicesi che tra poco si sostituirà all’Atto Secondo di questo Dramma, quello di Giulio Sabino »; e, realmente, il 30, la Gazzetta riferiva: « Li pezzi del celebre Maestro Sarti introdotti nell’Opera di S. Benedetto son cantati dal Sig. Rubinelli con tutta l’esattezza e si ascoltano con tutta l’attenzione c un piacere infinito ». 18 L’Osservatore Triestino, App. n. XLIII, del 3 maggio 1793, pag. 160. 10 Ivi, App. nn. XLVII-XLVIII del 17 maggio 1793, nag. 289. 20 L. Forino non menziona i Bichi Loli nell’opera II violoncello, il violoncellista ed i violoncellisti (Milano, 1930); ne parlano vari lessici musicali, ma chiamando Filippo il figlio e dando il padre come Viennese (Fétis, Eitner, Gerber ecc.). Non sembra però che i due professori, dopo Trieste, andassero immediatamente a Vienna, perchè la Wiener Zeitung fa sapere che appena <( Mercoledì, il 2 ottobre, il sig. Bichi Lolli, e la sua signora con il loro novenne figlio Giuseppe avranno l’onore di dare una grande Accademia Vocale e ¡strumentale nel Teatro di Porta Carinzia » (pag. 2862). A Trieste erano alloggiati alla Locanda di Giuseppe Godina, al n. 157, come si vede dalla notificazione pubblicata sulla gazzetta: « Il dì 8 marzo Luigi Lolli Bichi, di an. 28, Bergamasco Virtuoso di Violoncello con suo Figlio di 9 anni