254 Il giorno dopo vi fu a Teatro una rappresentazione di ballerini e saltatori di corda. Non è il caso di scandalizzarsi, perchè simili spettacoli si vedevano allora nei primi teatri, non esclusa la Scala. Nel caso presente poi c’era l’attenuante d’una serata di beneficenza in tutto il senso della parola. La bora aveva distrutto il casotto di quella disgraziata compagnia che, per mezzo della gazzetta, pregò « il Ri-spettabile Pubblico... ad onorarla della numerosa e costante sua presenza per indenizzarla, in parte almeno, da’ sofferti danni » avvertendo che « il Biglietto d’ingresso sarà al prezzo medesimo, di quello dell’Opera ».76 Intanto erano giunti sulla « piazza » gli artisti della stagione d’opera. Fra gli scritturati c’era Teresa Bandettini," prima ballerina e fra gli Arcadi Amarilli Etrusca, che due anni prima aveva fatto stampare a Modena un poemetto La morte di Adone. « Vincenzo Guinigi,78 suo concittadino, e il conte Pompeo Bri-gido, allora governatore, la incoraggiarono a prodursi come improvvisatrice; era già annunciata l’accademia, aspettata con generale impazienza, quando per la morte dell’imperatore Leopoldo vennero sospesi gli spettacoli ».79 Il marchese Guinigi la persuase « ad abbandonare la danza, ed a tutta dedicarsi alla poesia, nella quale più di uno splendido saggio aveva già dato la Teresa. La sua prima accademia di poesia estemporanea fu da lei data a Udine, e tosto la sua fama giganteggiando percorreva l’Italia ».8° Leopoldo II era morto quasi improvvisamente il primo di marzo (si sussurrava, avvelenato dagli afrodisiaci). Questa volta la notizia comparve otto giorni dopo suÌY Osservatore e il Teatro rimase dhiuso per lutto. Fu deciso di trasportare la stagione d’opera seria in primavera e la commedia in estate. La compagnia Pelandi dovette, di conseguenza, accontentarsi di andar al Nuovo Teatro Dolfin di Treviso a dar qualche recita, in attesa di altre scritture.81 Il Teatro si riaperse il 24 aprile, giorno nel quale il nuovo imperatore, Francesco II, aveva permesso che gli spettacoli riprendessero.82 Fu data La Morte di Cleopatra 83 del Nasolini, con la Marchetti Fantozzi, ch’era stata la prima interprete,84 suo marito, lodato tenore, il famoso Crescentini, il quale, se nella delicatezza del canto non arrivò alla perfezione del Pacchiarotti, fu « degna d’ammirazione la sua dolcezza nel modular la voce ».S5