«3 ziante Giuseppe Maurizio,7 il quale pensava invece di costruire l’edificio sul Canal piccolo. Ad entrambi, il Pittoni fu recisamente contrario : « A mio parere, scrisse, si deturperebbero coll’erezione di ogni qualunque fabbrica due de’ principali punti di vista che rendon la Città bella » e trova affatto superila la fabbrica d’un nuovo teatro. « Il Teatro moderno è sufficente, ampio e decoroso. Locdhè molte volte avviene che questo sia pieno, e mai si hà potuto aggiungere che tutti li Palchi sieno presi anche ad un prezzo moderato, come si rileva da Conti teatrali, ciò che prova in contrario di quello che dice il Mezzodì ». Caratteristica è poi l’osservazione con la quale ribatte un appunto fatto sulla località del teatro : « L’inconvenienza d’esser presso un luogo sacro, non è di nessun valore. Anche tutti li Teatri quasi in Italia son vicini alle Chiese ».* Intanto che il Teatro sonnecchiava nel suo ozio estivo, capitò a Trieste una cantante, tale Annetta Grigiioni, la quale chiese al governatore il permesso di cantare... per le strade. Non doveva esser giovanissima, perchè era accompagnata dal genero; in compenso aveva un passaporto datole dal maresciallo di Mouchy. Cantò alla sera, al caffè « fort mal », dice lo Zinzendorf (6 luglio). Il Teatro si riaperse verso la metà d’agosto con la compagnia diretta da Pietro Rossi. « Era questi un Veneziano grasso e bassotto, rosso di faccia, ma goffo e pesante, e d’un’aria di spazzacamino piuc-chè da comico. Vantavasi di ben pronunziar il toscano, e convertiva la C in S, e diceva giogia per gioia, senz’accorgersi di fallare, cosso. per cosa, Re gasse per Ragazze. Triviale quanto un facchino, aveva un’ambizione invincibile per far de Eroe, e recitare nelle Tragedie. Si metteva sull’elmo certe piume lunghe un braccio, tutte ritte e ammucdhiate l’una sull’altra, che conoscer facevano le goffaggini di suo gusto. Carico di brillanti di Murano, una bottega pareva da ve-trajo, e dal mezzo in giù la figura faceva d’una piramide per i lunghi e mal posti fanchetti, che lo ristringenvano in alto e dilatavansi in linea obbliqua quasi fino alle calcagna. Quel guattero vestito all’eroica recitava male com’era vestito... voleva ancora fare le parti da giovine, e faceva il Sansone e ultimamente nella Rossana sò che fè il Bajazet ». Così il mordace Piazza. Il buon Bartoli protesta, al solito, contro lo strapazzo fatto del suo antico capocomico; ma la