397 cembalo del S. Samuele (Gazzetta Urbana Veneta, n. 98 dell’8 dicembre 1790). Venne a Trieste per il carnevale seguente, 1792, assunto provvisoriamente dalla Direzione del Teatro di S. Pietro quale maestro di cembalo e nominato effettivamente il 20 giugno 1797 (Arch. Teatro Com. G. Verdi, Supplica di D. Rampini, 1810). Scrisse per il teatro triestino il dramma giocoso L’impresario di Smirne, che andò in scena il 3 febbraio 1798, una cantata su parole del Coletti (4 ottobre 1799)- Nel 1801 passò al Teatro Nuovo come maestro di cappella, con uno stipendio di f. 300 dalla cassa teatrale e di f. 220 dall’impresa (Bot-tura, Op. cit., pag. 48). Anche in questo teatro vennero eseguite varie cantate da lui composte: Trieste rasserenata (12 ottobre 1802), 1 Genii pacificati (12 febbraio 1808), Il Sogno di Corvo (12 febbraio 1814) e Minerva consolata, per la Società del Gabinetto di Minerva, della quale era socio officiato (28 gennaio 1814). Scrisse inoltre varia musica ecclesiastica, fra altro: Vespero per Pasqua (Cattedrale di S. Giusto, 1798); Messa da Requiem a 3 voci con organo e orchestra (1808); Messa, pure eseguita a S. Giusto Pii agosto 1809, per la venuta di Napoleone (C. Schmidl, Dizionario Un. dei music.). « Aggiungiamo — nota il Caprin — che ancora oggi, il giorno di Natale, si eseguisce a S. Giusto la Pastorella, per tradizione attribuita al Rampini » (Il Teatro Nuovo, pag. 22). Morì il 19 dicembre 1816 « di tisi, nell’età di 51 anni » (L'Osservatore Triestino del 4 gennaio 1817). Rauch Matteo. - Era secondo oboe al Teatro di S. Pietro, con un salario mensile di F. 12. Al i° maggio 1783 venne congedato assieme a Francesco Twrsky (Theatralakten, 393, 26 giugno 1783), ma lo ritroviamo al suo posto nel 1792. Passò al Teatro Nuovo come « violino, accordatore e custode degli strumenti », con uno stipendio di f. 80 sulla Cassa Teatrale e f. 220 dall’impresa. Noleggiava « spinette e fortepiani servienti per li Sig.ri virtuosi » e li riparava (Arch. Teatro Com. Gius. Verdi, 12 maggio 1810). Ricci Antonio. - Già nel 1776 faceva parte, quale secondo violinista, della Cappella civica, avanzando poi a primo (Schematismus, 1782). Suonava anche in concerti (Diario Zinzendorf, 28 genn. 1780). Salieri Antonio. - La Gazzetta Urbana Veneta, riferendo d’un’Accademia Filarmonica data a Legnago il 28 maggio 1792, scrive: « Si distinse fra gli stromenti da arco quello del Sig. Antonio Salieri nipote del celebre Maestro Antonio Salieri, e figlio del Maestro Francesco Salieri Violino noto abbastanza a molte Città dello Stato. Si può dire, che questo Giovane abbia nell’età di 16 anni circa eguagliata la bravura del di lui Padre, e Maestro. Gli applausi, e la soddisfazione, che mostrarono tutti i Forestieri, ed in particolare alcuni Cavalieri, e Dame Veronesi, che onorarono ultimamente questa nostra Accademia, mi pare, che rendano indubitata la grazia, e dolcezza con cui questo Giovane ne’ suoi concerti tocca questo stromento » (n. 44 del 2 giugno 1792, pag. 349). Al Teatro di Legnago era Primo de' Balli (l. cit., n. 79, del 3 ottobre 1792, pag. 631). Fu poi « primo Clarinetto nella Guardia Reale de’ Granatieri (Arch. Teatro Com. G. Verdi, Lettere del Salieri del 18 marzo 1816 e di Cipriano Gelini del 26 luglio 1819). Nel carnevale del 1798 entrò nell’orchestra teatrale come primo violino de’ balli e primo clarinetto dell’opera. Fece parte anche dell’orchestra del Teatro Nuovo.