293 con una replica, un monosillabo, un’occhiata, strappava gli applausi al pubblico.128 « Si distingue l’Arlecchino di buona figura, di bella voce, gestisce bene », giudicava la Gazzetta Urbana Veneta. "1 Di questi ed altri attori della compagnia si leggono gli elogi nel Giornale dei■ Teatri.'20 Il repertorio era vastissimo ed oltre ai lavori del Federici, ch’era il poeta scritturato, si rappresentavano quelli del Cornelia, del Fiorio, del Goldoni, del Medini, del Millo (o piuttosto del Pindemonte, che per bizzarrìa attribuiva al suo cameriere la paternità delle proprie composizioni teatrali), del Sografi. 31 Abbiamo notizie delle reci te date a Trieste da Domenico Rossetti, il precursore del movimento irredentista. Nelle sue Memorie giornaliere 7795, inedite, egli scrive: Giovedì a' 10 jbre. Ier sera fui a teatro, ma la prima rappresentazione che qui vedo poco mi soddisfa. Ell’è una tragedia in cui naturalmente muojono 3 persone ed oltre di ciò vi si commette una barberia delle più orribili; il marito geloso fa mangiare alla moglie il cuore del suo primo amante che quegli poi sul cadavere di questi trafigge. In questo pezzo evvi troppo eccesso perchè le passioni rappresentate muove quelle de’ spettatori, e quindi si falla il fine della tragedia. Ella è tradotta dal francese ed ha per titolo: Fayel ».132 « Venerdì agli 11 jbre di notte. Oggi è stata al nostro teatro un’ottima accademia musicale, ed io mi ci sono divertito di mio gusto. Una ragazza di rare sembianze, Md.lle...,133 la prima donna delle future opere serie, è capitata non so come nel mio palco. L’amabile prospetto dunque del vago volto, e dei begli occhi, e l’eccellente armonia degli strumenti nelle scelte sinfonie, e nei gradevoli concerti, tutti combinarono a vedermi pienamente soddisfatto. Voglia il Cielo, che la bella donzella ci venga quanto prima di bel nuovo a perdersi nel mio palco, ch’io al certo non ne avrò noja ». « Sabbato a’ 12 jbre. Oibò, Oibò! io non posso sminuire del merito del celebre Moliere, parmi però ch’egli poteva rivestire il suo Tartuffo del carattere il più odioso, senza far entrare certe scene, certi passi e certe espressioni nulla meno che equivoche, che atte sono ad offendere ogni uditore di educazione e coltura quando egli sia tutto spregiudicato, che il traduttore 134 sia fedele al- 1 originale, e nulla vi abbia posto del suo, giacché io letto non ho l’originale. Una delle due Signore che questa sera hanno onorato il nostro palco, e che io non conosco, giacché il nostro palco è quello delle comunità, dimanda perchè si abbia vestito da Prete il Tartuffo;13S l’altra risponde con tutta naturalezza: esser questo l’abito più proprio ad un impostore. — La risposta per pronta è soddisfacente ». « Mercoledì a' 30 dio notte. Questa sera è stata data un’accademia in cui si e prodotto un tedesco con l’armonica. Lo strumento è bello, buono ed ameno,