411 cabile Caminer (Nuova Raccolta di Composizioni teatrali tradotte da Elisabetta Caminer Turra, Venezia 1775, t. Ili, pag. 153). 25 settembre. - « Il curioso accidente », commedia troppo nota perchè valga la pena di trascrivere il soggetto. « L’Argomento di questa Commedia non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una Città d’Olanda », avverte « l’Autore a chi legge ». « Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza San Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una Comica Rappresentazione » (Delle Commedie di C. Goldoni, Ed. Pasquali, t. VII, pag. 100). 26 settembre. - « On donna... [sic] de Goldonj. La fille de l’entrepreneur qui repetoit souvent ces parole Non fo per dire etait amusante ». Ignoro quale commedia sia; non è certo del Goldoni. 28 settembre. - « Il bugiardo traduction de Regnard en comique ». Le Menteur, ch’è del Corneille, fu più volte tradotto e imitato in italiano (Cfr. G. Meregazzi, Le tragedie di P. Corneille nelle traduzioni e imitazioni italiane del sec. XVIII, Bergamo 1906). Forse è sempre viva rifacitura goldoniana, nella quale il fecondo Veneziano mise appunto di suo scene e personaggi comici (Cfr. Mémoires de M. Goldoni, Firenze, 1907, pag. 332 e seg., ed. del Municipio, voi. IV, pag. 417 e segg.). 29 settembre. - « La favola del coro, c’est un conte des fées ». Carlo Gozzi trasse infatti il soggetto di questa, come anche d’altre fiabe dal Cunto de li Cunte del Basili. Per il Masi è una delle migliori per svolgimento, efficacia, stile e versi (Sulla storia del Teatro ital. del sec. XVIII, pag. 86, e segg.); i capocomici l’apprezzavano invece « per l’orditura degli avvenimenti, per il maneggio delle passioni, per il ridicolo delle Maschere introdotte, e sopra tutto per le vaghissime Trasformazioni. Una se ne vede, fra le altre, d’un Giovane Turco, il quale in mezzo alla scena si converte in una statua, e quindi restando sempre immobile alla presenza dell’Uditorio, ritorna Turco qual prima e con tanta celerità che restano ingannati dall’ascoso artifizio anche gli occhi più attenti ». Così un manifesto del Medebac. (Il manifesto è del 31 gennaio 1779, quando il Medebac si trovava a Bologna. Cfr. C. Ricci, I Teatri di Bologna, pagg. 211-216). 30 settembre. - « / Comici in scompiglio de Goldonj ». Ecco un nuovo caso di frode. La commedia, che veramente s’intitola I Comici in sconcerto, è del conte Tommaso Tommasini Scardi, il quale più volte mise in scena comici, cantanti e ballerini, con satira che gli sarebbe riuscita più efficace, se fosse stato meno prolisso. Ammiratore del Goldoni, cercò di imitarne il dialogo, rendendo involontariamente più facile l’inganno (Componimenti Teatrali del conte Tommaso Tommasini Soardi veronese, Verona, per Dionigi Ramaz, 1791, t. II, pag. 131). 1 ottobre. - « J’employais la matinée à lire la comédie de Goldoni qu’on donne ce soir II Matrimonio per concorso ». In questa commedia scritta dal Goldoni a Parigi, c’è un riflesso della sua nuova dimora. « Ho preso un appartamento grazioso sopra il giardino du Palais Royal, che è la più bella Promenade de Paris », scriveva al marchese Albergati il 24 gennaio 1763 (E. Masi, Lettere, pag. 191); e « alcune scene dell’atto secondo si rappresentano