3I3 ed arte, sì espressiva e persuadente, che non si sarebbe attesa da Comici di professione ». Così L’Osservatore Triestino, che la settimana dopo informava che i dilettanti avevano incassato fiorini 136 con la recita de 11 Misantropo, ed il suo pentimento.* L’estate si avanzava e lo Zardon, che avrebbe dovuto presentare i cartelloni d’autunno e carnevale, non si faceva vivo. Impensierito, il Pittoni credette bene di avvertire il Governo, il 31 luglio: « Sebbene io abbia più volte scritto al sig. Zardon, impresario delle opere, affine mi mandasse la lista della compagnia d’Opera Buffa e Seria colla quale egli pensa di servire il Publico nel prossimo venturo autunno 1796 e susseguente Carnovale 1797 non hò potuto aver risposta. Sento però che egli abbia fatto una compagnia d’opera per il venturo autunno buona, ma che la Comp. de’ Balli sia cattivissima ed è la stessa che ebbe nella presente stagione in Vicenza," e di ciò m’assicurò il Primo Violino Scaramella w.1“ Chiudeva, chiedendo i-struzioni. Gli fu risposto, in data 5 agosto, « di rimproverare in nome di questo Governo all’Impresario Zardon l’irregolare suo contegno... come pure d’avvertirlo mediante lettera, da fargli ricapitare per mano sicura e contro ricevuta, che qualora Esso rispetto alla Compagnia de Balli... non si dichiari sollecitarci.te e provi dhe la medema sia a norma del Contratto, sarà costretta Essa Direzione di assumer a danni e spese di Esso Impresario li mancanti Personaggi di Cartelo ». E la Direzione teatrale s’ebbe l’ammonimento « di aver d’ora in poi l’attenzione, d’avanzare più tempestivam.te Rapporti di questa natura, affine di poter con maggior aggio apportare l’opportuno compenso a tali mancanze ». Questo fu il principio d’una sequela di controversie che si prolungò per due anni e che si chiuse con la fuga dello Zardon, fine indegna di chi per quasi un ventennio ininterrotto, tenne alta la fama del Teatro triestino. Un segno precursore del suo dissesto si era avuto in maggip: la petizione di tal Giuseppe Jelussig per f. 142. Il c. r. Giudizio Civico Provinciale pubblicava su L’Osservatore Triestino un editto per notificarlo all’assente Antonio Zardon, « per non essere noto il luogo di sua dimora, nè la sua permanenza ne’ ces. reg. Stati ereditar] ».“ Il 14 agosto vi fu un’Accademia a teatro, della quale L’Osservatore ci dà il programma :