84 stessa difesa lascia trasparire che la caricatura non era troppo esagerata.' Con le indicazioni dello Zinzendorf e del Bartoli è possibile ricostruire la compagnia che il Rossi portò a Trieste. Primo innamorato era Pietro Andolfati, Milanese. Di lui diceva la Gazzetta Urbana Veneta : « Accoppia questi ad un poetico, e raro talento tutte le buone disposizioni per utilmente dilettare sopra la scena, e infatti non sorte mai dalla sua bocca il piacevole disgiunto dall’istruttivo; è uno di que’ commedianti in somma, che non conosce l’affettato, ma che si avvicina di molto al naturale, unico modo di illuminare i segreti del cuor umano, di correggere le prese inclinazioni ».10 L’Andolfati fu anche autore, traduttore (povero Calderoni) — e purtroppo! — riduttore in prosa delle commedie in versi del Goldoni.11 Bolognese era Alberto Ugolini, altro Innamorato, che si distingueva « sostenendo tutte le parti principali nelle migliori Commedie del Dottor Goldoni, recitando con grido il Medico Olandese, il Filosofo Inglese, il Cavaliere di Spirito, il Torquato Tasso, ed altre rappresentazioni ».12 Ciò è confermato dal Diario dello Zinzendorf.13 L’elenco dell’anno seguente 14 enumera quattro donne : Regina Marchesini, Elisabetta Fiorilli, Angiola Perelli, Maddalena Rossi. Forse facevano parte della compagnia anche nel 1776; certo la Rossi, essendo la moglie del capocomico. Come tale non andò esente delle malignità del Piazza! « V’era per serva, una vecchia sdentata che fischiava, in luogo di parlare, e sarà stata buona trent’anni prima, ma allora non si poteva soffrire ».15 Infatti, come servetta aveva oltrepassato l’età canonica; contava 49 anni. Regina Marchesini era « una comica universale pronta a trasformarsi in qual si voglia carattere ».16 Qualche particina faceva andhe la diciannovenne figlia del Rossi, Anna. Le Maschere erano: Gio. Battista Gozzi, Veneziano, il quale s’era dato « alla Professione del Comico con dispiacere del Vescovo di Parenzo, suo Zio Materno Il Gozzi, oltre al Pantalone, sosteneva anche le parti serie; ma, da quanto dice il Bartoli, sembra esser stato un attore più volonteroso che geniale. Il Brighella, Carlo Giussani, era... Milanese; ma era « un astuto copista » delle sentenze, degli apoftegmi del famoso Atanasio Zanoni, ch’era stato suo maestro.