1750 l6 Non si trova nessuna notizia teatrale neppur per l’anno seguente. Forse non vi furono spettacoli, come a Bologna. Il Galeati scrive al io febbraio: «Ultimo di carnevale tutto senza mascare, festini e teatro per essere l’anno santo come aveva ordinato il papa ».4‘ Non così a Venezia, la città dell’eterno carnevale: proprio il giorno del martedì grasso (io febbraio), la prima attrice signora Medebach annunziava dal palcoscenico del Teatro di Sant’Angelo, che il signor avvocato Goldoni prometteva al pubblico per il nuovo anno comico sedici commedie nuove. Se la soa fantasia no vien al manco Una a la setimana per almanco.'1'' Nel dicembre veniva destinato Capitano civile, Comandante militare e presidente dell’intendenza, il conte Nicolò de Hamilton, <( gentiluomo dell’illustre casato dei Gordon, di famiglia uscita dalla Scozia per le turbolenze di quel regno e per affezione agli Stuardi; ricco sfondato, che si narra spendesse più di quaranta mila fiorini all’anno per il vivere fastoso della sua casa ».“ Dimorava in città e non nel Castello, come i suoi predecessori e « trattava a lauta mensa tanto la nobiltà paesana, quanto i forestieri e personaggi distinti, che giungevano in questo porto-franco ». Per la sua tavola e per i suoi rinfreschi faceva grande consumo di ghiaccio; il Magistrato aveva fatto costruire per lui una ghiacciaia in un’androna sotto il colle di S. Giusto, la quale aveva preso il nome di Androna della Giazzera.' Per primo, introdusse l’uso delle carrozze e favorì la costituzione del Casino. Il Tamaro ritiene che il conte Hamilton, che dal 1742 apparteneva alla loggia « aux trois canons » di Vienna, in un tempo « in cui la Corte accentuava l’ostilità contro la massoneria », cercasse di avere un ritrovo, dove i fratelli potessero raccogliersi senza dar sospetto."8 Ed è probabilmente a lui ancora che Trieste deve il suo primo teatro moderno.” Il palazzo civico, che così bene vi si prestava fu definitivamente consacrato all’arte rappresentativa. Vi furono adattate gallerie divise in palchetti, eretto un palcoscenico stabile, disposti banchi in platea, e il Consiglio passò nell’edificio della Loggia, nella sala che da molti anni serviva ai pubblici incanti.50