211 chesi, Rubinelli, che si contendevano la palma dell’interpretazione ».'2 Domenico Bedini aveva affrontato già il paragone con quella triade di divi a Modena nel gennaio del 1784: e l’opera aveva avuto « ottimo esito in grazia del bravo tenore ».’* Della Ferrarese, com’era chiamata Adriana Gabrielli Del Bene, scrive il Da Ponte : « La sua voce era deliziosa, il suo metodo nuovo e meravigliosamente toccante : non aveva una figura molto leggiadra e non era ottima attrice, ma, con due bellissimi occhi, con una bocca molto vezzosa, pochissime furono l’opere in cui non piacesse infinitamente »." Ma il Da Ponte era stato il suo amante ufficiale, e l’abbelliva, se non per amore, per amor proprio. Meno benevolmente la giudicava Giuseppe II: « Autant que je me souviens de la Ferraresi, elle a une voix assés foible de Contrealt, sait très-bien la musique mais est d’une laide figure ».” Il Maffoli, che aveva cantato tre anni prima al S. Pietro, aveva fatto frattanto passi di gigante. Il Fétis narra che al Teatro Alibert di Roma, nel 1787, produsse una sì viva impressione che il pubblico, entusiasmato, gridò; « M’affolo! M’affolissi-mo! », giuocando evidentemente sull’espressione « s’affoler ». « Maffoli, scrive il Frizzi, che ci fù rapito in freschissima età, meritava la più vera considerazione per la profonda sua cognizione armonica e per la grazia del suo cantabile, e appunto la sua voce nasale, in qualche passo dell’adaggio diveniva una graziosa circostanza la stessa sua imperfezione. Fù l’ammirazione specialmente dei Viennesi per più anni ».16 II Maffoli cantò infatti dal 1792 al 1793 a Vienna, con grande successo; tornò quindi in Italia, poi non se ne ha più notizia. Tanto il del Brazzo che la Bellavigna avevano cantato a Venezia, e a Venezia il Desirò aveva sostenuto la parte di Annio alla prima del Giulio Sabino. Ancora verso la metà di febbraio, le gazzette parlavano d’un viaggio di Giuseppe II a Trieste, a fin di visitare i mezzi di difesa preparati dal colonnello barone Struppi, e per inoltrarsi quindi fino a Belgrado." Egli giunse infatti il 4 marzo, accompagnato dal generale conte de Kinski. « La M. S., scrive L’Osservatore, prese alloggio nella cosìdetta Locanda grande, e la sera, accordata benigna udienza, fra gli altri, anche a questa Spettabile Deputazione di Borsa, onorò poi della presenza sua il Teatro ove rappresentavasi il dramma eroico Giulio Sabino. Al primo apparire nella Loggia Governiale, risuonò il Teatro ripieno di numerosissimi spettatori di triplicati Evviva e