230 vero il predetto Scaramella alla generosità di questo benevolo Publico che spera l’onorerà di numeroso concorso e benigno compatimento. Si darà principio all’ora solita del Teatro» (L’Osservatore Triestino, n. XXXIV del 26 aprile 1788, pag. 708). 24 Num. XLII del 24 maggio 1788, pag. 874. 2:’ Nel carnevale del 1773 la compagnia del Fabbri agisce a Pistoia. A. Chiappelli, Op. cit., pag. 145. 20 L’Indice de’ teatrali Spettacoli 1787-88 dà l’elenco della Compagnia: « Sig. Giovanni Fabbri. Signori : Luigia Fabbri Tassani, Maria Simoni, Maria Fabbri, Cater. Augusta da Serva. Pietro Panzera, Antonio Fabbri, Vincenzo Augusta, Gaetano Fabbri. Maschere Giuseppe Tassani Pant., Baldas. Formenti Dott., Gio. Fabbri Brigh., Gio. Darì Arlecch. e Subalterni. L’Indice dell’anno comico seguente non fa più cenno della compagnia. E’ probabile quindi che i componenti fossero rimasti uniti ancora dopo la quaresima del 1788. Giuseppe Tassani e Luigia Fabbri Tassani passarono dopo la primavera in compagnia Battaglia (Indice 1788-89). 27 F. Bartoli, Op. cit., t. II, pag. 77. Pietro Pancera aveva nel 1787 una compagnia propria. Nella primavera era a Roveredo (Indice, pag. 160); la compagnia probabilmente si sciolse e il Panzera si unì al Fabbri. 28 N. 92 del 17 novembre 1792, pag. 736. 20 F. Bartoli, Op. cit., t. II, pag. 77. 30 Giornale dei Teatri di Venezia, in Teatro Mod. Appi. t. Vili, pag. 12; t. XVI, pag. 6. 31 Archivio del Min. dell’interno, Vienna, Atd della Polizia, 1809, fase. 1103. 32 Brevemente vi accennano il Kandler, nelle Indicazioni per riconoscere le cose storiche del Litorale, citato dal Bottura (pag. 66), e il Caprin, in Teatro Nuovo (pag. 34), il quale però sbaglia la data e confonde le due signore, lasciandosi trarre in errore dalla notizia pubblicata in Trieste, città gentilissima e commerciale figurata in ventiquattro vedute prospettiche, disegnate da Marco Moro e descritte da celebri penne archeologiche artistiche. Venezia, Giovanni Brizeghel, 1854. Il processo è riportato nella Raccolta di decisioni, sentenze, e decreti in materia civile, commerciale e criminale, Milano, 1817, della quale si servì il dr. A. Castiglioni per il sui interessante articolo Una celebre causa triestina del 1800, comparso ne II Piccolo del 25 giugno 1913. Secondo il Can. dr. Pietro Tomasin, l’assassinio sarebbe avvenuto durante una stagione lirica; egli asseriva anzi di possedere il libretto dell’opera, macchiato di sangue, rinvenuto nel palco delle vittime (Cfr. Vita Nuova del 16 febbraio 1924). Del titolo faceva — ignoro il perchè — un gran mistero; lo seppi però da lui stesso: Gemma di Vergy. Dopo quanto detto, basterà aggiungere, a commento, che Gemma di Vergy, scritta dal mo. Carlo Coccia per il Teatro Nuovo, venne rappresentata nell’autunno del 1818! (Cfr. G. C. Bottura, Op. cit., pag. 96). Augusto Levi introdusse il tragico episodio nel suo romanzo popolare I veri misteri di Trieste (Trieste, Balestra, 1881). 33 L’Osservatore Triestino, n. XLVI del 7 giugno 1788, pag. 954. 34 Cfr. la Gazzetta Urbana Veneta dell’8, 12, 26 marzo; 10 e 17 maggio