I2Ó posizione « molto graziosa e allegra. Per fare uno elogio alla musica, basta il dire che ella è scritta dal rinomato Sig. Maestro Giuseppe Sarti : Spiritosa, piena di brio, analoga alle parole, e di pensieri nuovi e non più sentiti specialmente ne’ finali » (pag. 159). « Era veramente l’àncora di salvezza per gli impresari di opere buffe, come il Giulio Sabino dello stesso Sarti era l’àncora di salvezza per gli impresari di opere serie» (B. Brunelli, Teatri di Padova, pag. 268). Nel 1779 Le Gelosie villane vennero date il 3 gennaio a Pistoia, sotto il titolo II Feudatario; in primavera, alla Scala; il 2 ottobre, a Padova al Teatro del Prato della Valle ed a Firenze, al Teatro di Via S. Maria. 75 È L'Incognita perseguitata musicata dall’Anfossi. Il Rosa, che ebbe l’impresa del Teatro di Udine nel carnevale del 1780, vi diede 11 Marito in sospetto come prima opera, come seconda L’Incognita perseguitata. Il libretto di questa, che ho sott’occhio, non nomina i cantanti; forse erano, tutti o in parte, quelli di Trieste. Viceversa sono elencati i ballerini, dei quali lo Zinzendorf non parla. Erano: Sig. Filippo Polcelli, Giuseppe Petraj, Antonio Majoli, Sig. Antonio Campioni, Sig. Anna Polcelli, Sig. Maddalena Petraj, Sig. Lucia Com-pagnini, Sig. Chiara Polcelli ». 7“ Fra una quarantina circa di opere dell’Astaritta non ne trovo alcuna dal titolo indicato. Mi risulta invece che nell’opera giocosa in 2 atti La Molinaio, composta da Domenico Fischietti su testo di Filippo Livigni e data al S. Samuele di Venezia nel carnevale 1778, tra i personaggi figura « D. Scrocca governatore del molino a vento ». L’azione si svolge « nel paese del molino a vento ». Mi sembra abbastanza lecita la supposizione che a Trieste sia stata ripresa l’opera del Fischietti, fors’anche con qualche cambiamento praticatovi dall’Astaritta (Nota di Francesco Piovano). (T. Wiel, Op. cit., n. 878). 77 La Contessine, dramma giocoso in 3 atti di Carlo Goldoni, musica di Giacomo Rust, data al S'. Moisè nell’autunno del 1774 sotto il titolo II conte Baccellone (T. Wiel, Op. cit., n. 807). 78 Quintino Stevignoni, primo mezzo carattere « bien inferieur à Chiappini » secondo lo Zinzendorf. Allora sembra esser stato al principio della carriera, che però non raggiunse alte vette. Calcò teatri buoni e mediocri; p. e. nell’autunno 1787 e carnevale 1788 è a Zara, nell’estate a Imola, nell’autunno al Marsigli Rossi di Bologna. Tornò a Trieste nell’estate del 1791 e nel carnevale successivo fu impresario al Teatro Bandeu di Gorizia e cantante insieme (A. Planiscig, Cenni cronistorici, pag. 25). 7!l Probabilmente l’avvocato utriusque juris Antonio nobile de Rodelli di Gorizia (lnstanz\alender fiir Triest, Górz, und Gradisca, auf das Jahr ij86, Trieste, pag. 70). 80 La Corsala, dramma giocoso in 3 atti di Giambattista Lorenzi, musica di Nicolò Piccinni, rappresentata per la prima volta ai Fiorentini di Napoli nell’autunno del 1771. Cfr. M. Scherillo, L’opera buffa, pagg. 357-359. 81 Federico Conte de Lanthieri Puriatico, signore di Vippaco e di Rei-fenbcrg, consigliere in justicialibus, ciambellano; il 18 novembre 1764 aveva sposato la contessa Luisa de Wagensperg, « belle comme un astre » dice il Casanova che se ne innamorò, naturalmente! Pietro Maria Aloisio de Leo, n. e b. il 10 agosto 1748, figlio del giudice