4 20 attribuito a Randon de Boisset. Strano dramma, che più che un’imitazione, sembra una parodia delle idee e delle opere del Diderot. Il Lessing, nondimeno, vi trovò grandi bellezze (F. Gaiffe, Op. cit., vedi Indice; G. E. Lessing, Hamburgische Dramaturgie, 16 giugno 1767). Carlo Gozzi, parlando delle tragedie urbane, dice che II quadro dell'indigenza e il Beverley « non ebbero alcun buono avvenimento sui nostri Teatri tradotte » (Opere, ed. Zanardi, t. I, pag. 46). 13 aprile. - « La Philosophessa de l’abbé Chiari ne m’amusa guères, la prima donna f Montini ] n’y avoit point de ròle ». L’abate bresciano pubblicò nel 1753 con i tipi del Pasinelli un romanzo in tre tomi, La Filosofessa italiana, del quale è protagonista Madamigella d’Orville (Cfr. G. Marchesi, Romanzieri ecc., pag. 57 e segg.); che il Chiari ne ricavasse poi una commedia, non si sa, nè si potrebbe escludere data la sua fecondità. Certo è, che Francesco Cerlone trasse dal romanzo due commedie, La Filosofante riconosciuta, e La Filosofante fortunata, che si trovano nel II e III tomo dell’edizione seconda del Vinaccia (1772-1778). G. Ortolani cortesemente mi avverte che il patrizio Ottaviano Diodati fu pure autore di una commedia derivata dal romanzo chiariano, L’Arville o sia La Filosofessa italiana (Biblioteca Teatrale Italiana, Lucca, 1762-65, t. IX). 75 aprile. - « Gli amanti in colera », commedia di caratteri veneziani del Chiari (Nuova Raccolta di Commedie in versi, Bologna, 1774, t. I), « forse derivata dalla Contadina di Vallecas di Tirso da Molina. Colombina riesce a farsi accettare come cameriera dal banchiere Odoardo, presso cui è impiegato Zanetto, suo ex-amante, che ora sta per sposare madamigella Rosa, figlia del banchiere; ma costei non può soffrir Zanetto, perchè capisce che la sposerebbe solo per la dote, e invece è innamorata di un conte Eugenio ». La risoluta servetta giunge a sconvolgere i piani di Zanetto, facendo che questi la sposi, mentre Eugenio sposa madamigella. C’è un Dottor Tartana, « letteratucolo cruscheggiante, fanatico scolaro dei trecentisti e ch’è certamente la caricatura di Carlo Gozzi » (G. Sommi Picenardi, Op. cit., pag. 83). Ricordiamo che il Gozzi era autore de La Tartana degli influssi per l’anno bisestile 7756, nel qual opuscolo egli paragonava il Chiari e il Goldoni a due ciurmatori intenti a scroccar quattrini al pubblico. Antonio Piazza chiama anch’egli conte Tartana il Gozzi nel romanzo Giulia. 16 aprile. - « Au spettacle... et n’entendis presqu’rien de l’inglese fugi-tiva ». Sarebbe la seconda parte della quadrilogia dell 'Angelica perseguitata, fuggitiva, tradita e vendicata del de Gamerra, ispirata dalla Clarissa Harlowe del Richardson? (Cfr. E. Masi, Sulla storia del Teatro ital., pag. 349). 17 aprile. - « On repeta le piece d’hier ». 79 aprile. - « Olympie traduite de Voltaire. Le vieille... joua bien ». La vecchia, della quale lo Zinzendorf non rammenta il nome, era la Bresciani, che sosteneva la parte della sacerdotessa Statira (vedi 8 ottobre 1776). 27 aprile. - « Une harlequinade ». 22 aprile. - « Le Deserteur francois » (vedi 7 dicembre 1776). 23 aprile. - « La continuation du Deserteur francois par le M.is Albergati- Les scènes ou ils se brouillent par jalousie ou on officier les reconcilie,