333 di usi e costumi, e di non conoscere « nè il carattere, nè il vestiario, nè il colore della carnagione d’un popolo da lui posto in scena ».89 Il ritardo era stato causato dalla prima ballerina Luigia Demora, che ancora il 21 agosto danzava al Teatro di Pistoia, riscuotendo assieme a « singolare applauso », sonetti e satire,90 un po’ per la graziosa ballerina, un po’ per la donna galante.91 Con lei venne Pietro Bidò, impresario della stagione pistoiese e primo grottesco.92 L’Acurz, che molte volte aveva ballato a Venezia come terza ballerina sotto i nomi svariati di Accurz, Accorsi e Kurtz (ch’era il vero), d’un balzo aveva raggiunta la parte di « prima fuori de’ concerti » : un bel salto, anche per chi di salti ha fatto la sua professione.93 « Seguitando l’Estate 1798, in esso R. Teatro dopo le recite d’opera rappresentò Commedie e Tragedie la Compagnia comica italiana diretta dal Sig. Gio: Battista Conti», ci fa sapere Vindice de’ teatrali Spettacoli. Compagnia mediocre : principiando dal capocomico, ben pochi dei componenti91 furono ritenuti degni di memoria dal Bartoli e dal Rasi. Devono aver « battuta la provincia », perchè si cercano invano i loro nomi nelle cronistorie teatrali. Un breve cenno c’è solo nella Storia del Teatro Eretenio di Vicenza : « Commedie e farse in musica si ebbero nel Carnovale 1798-99, coll’impresario Gio. Battista Conti ».95 Ritrovo le sue tracce appena nel 1811, quando, sceso a suggeritore della compagnia Previtali, la pianta, non essendo pagato.96 Primo amoroso e prima donna erano i coniugi Tommaso Brunacci e Amalia, nata Gattolini, dhe avevano fatto parte della Compagnia accademica toscana addetta al Regio Teatro degl’intrepidi di Firenze (Palla a corda).97 Giacomo Dorati, nato a Udine nel 1760, s’era votato all’arte comica nonostante il divieto del tutore, riuscendo prima un ottimo primo amoroso, poi uno dei migliori capocomici del suo tempo.98 Il nome del Simoni ci porta indietro di quasi mezzo secolo : era il Goldoncino, detto così « per esser stato presso il Dottor Goldoni occupato nell’impiego di copista »; il Goldoni aveva tentato di farlo recitare al Teatro di S. Luca; ma il N. H. Vendramin, che aveva avuto cattive informazioni sul Goldoncino, non ne volle sapere. Il commediografo ebbe ragione di offendersi della ripulsa, perchè il Simoni riuscì un « abile commediante, e specialmente ne’ caratteri caricati potè farsi distinguere infra i migliori »." Un altro nome ancora ferma la nostra attenzione: quello di