"7 un dimenticato; Brighella, Costanzo Pizzamiglio, marito di Giuiia, il quale recitava anche nelle commedie e tragedie, ma si faceva specialmente applaudire per la sua bella voce di baritono. Zitto, no fè rumor, stè ben attenti, Mentre canta Costanzo, e Giulia Gritti; Oh che trilli! oh che osette! oh che portenti! Per carità gode veli e stè zitti. incominciava un sonetto dedicato loro a Venezia nel carnevale del 1770.65 Il capocomico vestiva l’abito multicolore dell’Arlecchino « e benché sia avanzato con gli anni, pure travaglia con dello spirito, ed è ben accolto dal Pubblico » scriveva il Bartoli nel 1782.60 Negl’ intermezzi cantavano : Marianna Franceschetti, prima buffa; Filippo Fortunati, primo mezzo carattere; Costanzo Pizzamiglio, primo caricato. Gaspare Bellentani, baritono; Giuseppe Piovani, primo mezzo carattere, che si distingueva « per la rarità ed armonia della sua voce unita ad una sorprendente agilità; 67 infine c’erano Giuseppe Bellentani, Maddalena Fortunati, Anna Bevilacqua, la qual ultima dev’esser stata una specie di girl, chè la vediamo nell’autunno dello stesso anno al S. Moisè « ultima fra le Donzelle che cantano e ballano, in Azor Re di Kibinga dell’Anfossi ».68 Il 21 maggio « Crinazzi prit congé allant à Venise, pour chanter à l’Opéra de Padoue », nota lo Zinzendorf; attraverso il Brunelli sappiamo che il 12 giugno andò quivi in scena il dramma per musica La Bradamante. Il Rossi stette a Trieste con la sua compagnia lirico-drammatica oltre due mesi; ^ ma il nostro informatore parte il 3 giugno alla volta di Venezia e rimane assente un paio di settimane. Al suo ritorno le recite sono certamente terminate, perchè non ne fa più cenno. Con un promemoria presentato il 14 luglio, il Pittoni ricordò « che il i° d’Agosto pross. vent. spirerà l’anno per cui fù accordato il Crinazzi per Maestro di Maniera verso lo Stipendio di f 300, da esser pagati metà dalla Cassa Civica, metà dalla Cassa Teatrale»; avendo supplito per il i° semestre a tal pagamento la Cassa Civica, venne istruito il Sig. de Bonomo, « perchè verso quiettanza sborsi al d° Crinazzi gli altri 150 » e il barone Pittoni fu invitato a congedarlo, « non essendo ulteriormente tolerabile tale spesa » (17 luglio).70 Lo Zinzendorf parte nuovamente il 18 luglio : va a Vienna, poi