224 drammatica il Pimmalione per la serata di beneficio del Sig. Matteo Babini ».94 Allorché la scena lirica del filosofo ginevrino fu « eseguita a Lyone con gran successo, le parole non furono punto cantate, e la musica non servì che riempire gl’intervalli de’ riposi necessarj alla declamazione. Rousseau volle dare con quello spettacolo una idea della melopèa de’ greci e della loro antica declamazione teatrale; volle perciò che la musica fosse espressiva e che dipingesse la situazione e, per così dire, il genere d’affezione che provava l’autore stesso. Alcuni pezzi di quella musica furono composti dal medesimo Rousseau, ed il resto del mr. Coignet ».95 Di questa lirica venne fatta una riduzione che fu rappresentata per la prima volta a Venezia, il 26 gennaio 1790.96 La Gazzetta Urbana Veneta, che in parte riprodusse il lavoro nel n. 8 del 27 gennaio e parte nel numero seguente, del 30, scriveva « La scena drammatica piacque moltissimo e si trovò bella la musica, particolarmente l’arietta della Preghiera Cìel pietoso etc. che fu eseguita dall’inimitabile Sig. Babbini con una nitidezza, con un’espressione, con una dolcezza ineffabile. La Sig.a Pitrot secondò eccellentemente l’interessante scena amorosa ». E’ da credersi dhe gli esecutori ottenessero eguale successo a Trieste, perchè come vedremo, il Pimmalione venne replicato nell’anno seguente. La sera del 22 maggio andò in scena l’ultima opera della stagione, la Giovanna d’Arco dell’Andreoz-zi,97 portata recentemente al battesimo della ribalta dal Babbini, come le altre. Per la stagione estiva venne la compagnia Perelli.98 Fra i nuovi scritturati c’era Luigia Lancetti Benaroli, diciottenne appena e già rinomata prim’attrice assoluta. Era stata festeggiata specialmente a Marsiglia, ma i primi movimenti rivoluzionari l’avevano costretta a rimpatriare. Assieme al marito, Giovanni Lancetti, che al suo fianco recitava come amoroso, era entrata nella compagnia Perelli. Presentatasi per la prima volta al S. Luca di Venezia destò fanatismo. Era valente tanto nelle parti comiche, che nelle drammatiche, distinguendosi nelle commedie del Goldoni e nelle tragedie del Ringhieri. Nel 1801 sposava in seconde nozze Giacomo Modena e due anni dopo metteva al mondo il rinnovatore della scena italiana, Gustavo.” Alessandro Riva era cognato della celebre Gaetana Goldoni; uomo integerrimo e artista valente, lo dice il Rasi.100. Di Laura Checcati scrive il Bartoli: «Comica spiritosa, e di bella presenza, che nelle parti