445 ig aprile. - « Emilia o il raro amore pièce qui a de la ressemblance avec Eugènie, cet empoisonnement et le récit que fait Emilie elle même de son empoisonnement me parut déplacé ». La commedia del Willi rassomiglia infatti un po’ a quella del Beaumarchais: anche qui un libertino, Merinval, inganna la protagonista con un finto matrimonio, e stanco di lei, si volge ad altri amori. Di un avvelenamento di Emilia invece, e di un racconto fatto dalla medesima, nulla si trova nella commedia stampata; in questa, la rivale, la Got-tiere, si vendica dell’abbandono di Merinval, tentando d’avvelenarlo (Cfr. Opere teatrali, t. IV). Anche qui si tratta, apparentemente, d’una variante arbitraria dei comici. 20 aprile. - « Rosalie » (vedi 13 giugno 1778). 22 aprile. - « Il metaphysico overo il trionfo dell’amore e dell’amicizia. Le Cte. de Barcelone joue un singulier rôle pour convincre son favori le Duc de Monforte que son ami et sa maitresse lui sont sincerement attaché. 11 y a de beaux sentimens, mais le canevas est extravagant. Cela est tiré du Théâtre espagnol ». Il dramma era stato dato per la prima volta al S. Salvatore, il 23 novembre 1778, provocando « le acclamazioni de’ Spettatori » e i « latrati critici » (C. Gozzi, Opere, ed. Zanardi, t. XII, pag. 5 e segg.). I difetti notati dallo Zinzendorf furono rinfacciati all’autore allora, come vent’anni più tardi, dal compilatore delle Notizie storico-critiche (Il Teatro Mod. Appi., 1798, t. XIX, pagg. 102-106). 23 aprile. - « La donna Serpente de Gozzi, conte de Fée. Sacchi fesant le rôle d’Arlequin ne me frappa pas si excessivement, a peine put-il marcher ». La fiaba, « posta in iscena dalla Truppa Sacchi nel Teatro di S. Angelo a Venezia a dì 21 di Ottobre l’anno 1762, si fecero di questa tra l’autunno, e il carnovale susseguente diciassette fortunatissime recite » (Opere, ed. Zanardi, t. II, pag. 112). « In quel laberinto di malie, d’incanti, di condanne e combinazioni misteriose di cronologie cabalistiche, sembra quasi che il Gozzi stesso si smarrisca... », scrive il Masi (Sulla storia del Teatro ital., pag. 101 e segg.); « ...il quadro s’allarga in modo che il Gozzi, non potendolo far stare dentro la cornice del dramma, si trae d’impaccio, introducendo fra una scena e l’altra un venditore di relazioni pubbliche, come sarebbe uno strillone dei nostri giornali, il quale riferisce in compendio il contenuto della sua merce e così informa il pubblico di ciò che è accaduto e non fu potuto rappresentare sulla scena ». « Il Sacchi Truffaldino uscendo con un tabarro corto, e lacero, un cappello tignoso, e un gran mazzo di relazioni a stampa, gridava, ad imitazione di que’ birbanti, accennando in compendio il contenuto della relazione, dichiarando i successi accaduti, ed eccitando il popolo a comperar il foglio per un soldo. Tal scena inaspettata, ch’egli faceva con molta grazia, e verità, e con una di quelle imitazioni sempre fortunate, spezialmente nel Teatro, cagionava un intero tumulto, e continuati scoppj di risa nell’uditorio, e si scagliavano da’ palchetti a quel personaggio confezioni, e danari per avere la relazione » (Opere, 1. cit.). La Donna Serpente, come altre fiabe, divenne retaggio delle marionette (Cfr. Yorick, Storia dei burattini, pag. 227). 24 aprile. - « Il metaphysico » (vedi 22 aprile 1780). 25 aprile. - « Arlequin qui veut le sang d’une vierge grecque m’amusa,