71 Il nome che sopra tutti attira l’attenzione è quello di Stefano Mandini «famoso buffo di mezzo carattere » che cantò nei principali teatri d’Italia; dal 1783 al 1788 fu scritturato per il Teatro imperiale di Vienna; poi fu a Napoli, a Parigi, Pietroburgo, ecc.” Antonio Rossi era stato al Ducale di Parma nel carnevale del 1764 e la Bo-selli nell’autunno del 1760 e nella primavera del 1762. Dei ballerini Stefano e Maddalena Magagnini godevano buon nome come primi grotteschi; lui, anche come coreografo.71 Di Antonio Zardon avremo spesso occasione d’occuparci, quando non dirigerà solo l’orchestra, ma tutto lo spettacolo. Il « 15 maggio, verso le ore 23/4 pom. giunse in incognito l’imperatore Giuseppe II, e partì li 19 detto alle ore 3 pom. per la volta di Lippizza. Alloggiò alla Locanda grande. Si portò di poi nel Castello, alla Cattedrale, nel Vescovato, al Canale e la sera all’Opera, accompagnato dal suo Gran Scudiere Conte de Dietrichstein e dal General Conte di Nostiz », scrive il de Jenner,75 e sotto il 17, nota come l’imperatore tornasse all’opera. Per la sua venuta erano stati allestiti due drammi giocosi La Frascatana e 11 geloso in cimento " due novità che avevano destato entusiasmo. Lo spettacolo, per bello che sarà stato, non ebbe il potere di rasserenar l’imperatore, che nel suo affrettato giro d’ispezione, si era persuaso che le relazioni ufficiali sulla città erano state molto abbellite. Scrisse all’imperatrice madre una lettera tanto pessimista, che non trovò credito; ma egli ebbe per un momento l’idea di cedere Trieste e Fiume « con tutto il contingente » alla Serenissima, per riceverne in cambio Brescia, Bergamo e Crema con le loro rispettive Provincie ».77 Nell’ottobre giunse la notizia al presidente conte de Lamberg, che l’arciduca Ferdinando con la consorte Maria Beatrice d’Este, duchessa di Modena, sarebbero passati per Trieste; il conte provvide questa volta non solo ad uno spettacolo teatrale, ma anche a due balli mascherati.78 La coppia arciducale col seguito giunse la sera del 23 ottobre a Basovizza ma, causa la pioggia, dovette pernottarvi e fece il suo ingresso in Trieste la mattina dopo, verso le nove, scendendo alla Locanda Grande. Durante la giornata gli ospiti visitarono la città e la sera andarono a teatro, dove si diede un’opera a 5 voci, seguita da un brillante ballo, al quale presero parte, mascherati, i due arci-