3°9 130 Ne 11 Teatro Mod. Appi., 1796, t. Ili, pag. XX e seg. 131 Cfr. B. Brunelli, I Teatri di Padova, pagg. 319-320; A. Bòhm, Op. cit., pagg. 60-70. 132 11 Fajel, tragedia del Signor d’Arnaud, tradotta in versi sciolti dal Co. Carlo Gozzi. Venezia, Colombani, 1772 (tomo V delle Opere). Dalle parole del Rossetti si comprende che la compagnia eseguiva la scena canniba-lesca quale fu scritta dall’autore. Il Gozzi aveva proposto due cambiamenti « per chi avesse animo di eseguire sulle nostre scene l’idea crudele del Signor d’Arnaud » : nel primo, uno scudiere recava a Gabriella un vaso contenente il cuore sanguinoso di Cucì (Coucy); nel secondo, atto più a sconvolgere lo stomaco che il cuore, faceva bere alla sciagurata il cuore « in un ristretto brodo di estratto »!... Cfr. la ristampa, accompagnata da un’acerba critica, nella Terza Raccolta di scenici Componimenti applauditi, Venezia, A. Rosa, 1809, t. XV. 133 Angela Perini, che anche il Frizzi trovò « bellissima e graziosissima ». 131 La traduzione sarà stata quella recente, in prosa, del Sografi, che si trova stampata nella Biblioteca de’ più scelti componimenti teatrali d’Europa, Venezia 1793, presso A. F. Stella, n. 6. Anche Gasparo Gozzi, aiutato probabilmente dalla moglie, aveva voltato il Tartuffo in italiano (Opere del Molière, Venezia, 1756-1757, presso G. Novelli, t. IV); ma la traduzione, frettolosa, fatta specialmente a fine di lucro, non è certo eccellente (Cfr. C. Levi, Studii molieriani, Sandron, Palermo, 1922, pag. 191). La Compagnia Battaglia fu la prima a rappresentare 11 Tartuffo a Venezia, al S. Gio. Grisostomo, la sera del 5 ottobre 1797 ossia il 14 vendemmiario dell’anno secondo della libertà italiana (Giornale dei Teatri, A. Ili, n. II, parte I, pag. 6, ne 11 Teatro Mod. Appi., t. XVI). E’ strano davvero che lo si permettesse a Trieste, dopo tante prescrizioni, mentre era proibito in Italia (cfr. C. Goldoni, Il Moliere, L’Autore a chi legge). 135 Luigi XIV permise che si rappresentasse la commedia, esigendo che s’intitolasse L’Impostore e che il protagonista, che allora si chiamava Panulfo, fosse vestito da laico in abito di colore e portasse la spada. Nelle stampe francesi il vestito di Tartuffo rassomiglia a quello d’un petit-collier. 136 Dr. F. S. Gassner, Universal Lexicon der Ton\unst, Stuttgart 1849, Pag. 434- 137 A. RavÀ, Un impresario sfortunato, estratto dal Mondo Artistico, n. 52, pag. 4. 138 Ms. Gennari, nella Biblioteca del Seminario di Padova, cod. 551, voi. II, c. 1245. 13e II Teatro Moderno Applaudito, 1800, t. XLV, Notizie storico-critiche. 140 « La prima volta che venne rappresentata questa veramente dilettevole ed istruttiva commedia, fu sulle scene di Trieste nella state del 1795, colà trovandosi allora la compagnia Battaglia, per la quale è stata scritta espressa-mente. Il favore ottenuto in quel teatro, che ne chiese con vivi plausi la replica, segnò il preludio del felice evento che doveva incontrar qui in Venezia, ove comparve sul finir dell’ottobre dell’anno stesso. Un concorso numerosissimo per sette sere continue, e per altre due nel carnoval susseguente, è la più