PROEMIO r 105-1690] li Teatro romano - I « misteri » - Le prime rappresentazioni sceniche - Il Palazzo di Città -Un incendio simbolico. I ruderi dell’antico Teatro romano, oggi sepolti dalle casupole delle vie di Pozzacchera, di Rena, di Donota, di Riborgo, dànno un’idea della sua vastità : Pietro Nobile 1 ne valutava il diametro a 57 metri e calcolava che potesse contenere circa 6000 persone, ciò che permette di concludere che non intervenivano solo i cittadini, ma anche gli abitanti dei paesi vicini. Impropriamente, il teatro fu chiamato più tardi Arena ed il quartiere ne prese il nome, con aferesi veneta, di Rena, ma sembra fosse più adatto alle rappresentazioni sceniche, che ai ludi gladiatori. Caduto in rovina il Teatro romano, si dice sorgesse durante il Medioevo un’arena, dove si rappresentavano i misteri : ma le tradizioni sono incerte e dubbiose. Si sa, invece, che nel duomo stesso di San Giusto veniva rappresentato « il pianto della croce », cioè il mistero della passione,2 e dopo la processione del Corpus Domini, sopra un tavolato eretto in piazza e coperto di frasche, si davano rappresentazioni sacre.'1 « Se dovessimo star rigorosamente alle notizie che ci forniscono i nostri archivi, scrisse l’Hortis, bisognerebbe credere che fino al 1500 le rappresentazioni si limitassero a’ misteri ecclesiastici; ma non è conseguenza necessaria, perchè ne’ documenti del Comune non si devono cercare notizie di rappresentazioni che i camerari non avevano occasione di registrare, non essendo fatte dal Comune bensì da’ - Curici