184 rami rigogliosi, non fu proficua all’arte e, quando inforcò gli occhiali della politica, fu spesso dannosa anche al governo, o rendendolo grottesco, o provocando una reazione. La censura teatrale era stata istituita a Vienna già nel 1751, ma quasi senz’effetto, perchè ai censori venivano presentati soltanto gli scenari e i dialoghi s’improvvisavano. Maria Teresa proibì allora le produzioni dhe non provenissero dal teatro francese, italiano o spa-gnuolo, o che non fossero bene elaborate in lingua tedesca, minacciando di gravissimi castighi i comici che usassero parole equivoche 0 disoneste (17 febbraio 1752). I teatri minori continuarono nondimeno a rappresentare le commedie all’improvviso (Stegreif Kom'ó-dien), che non solo avevano molte analogie con le italiane per i meccanismi, le trasformazioni, le maschere, ma spesso ne derivavano. Quando però il famigerato conte d’Affligio chiese il permesso di ripristinare la recitazione a soggetto nel teatro di Corte (Capodanno 1770), ebbe un netto rifiuto. Poco dopo (15 marzo) Giuseppe Sonnen-fels, il Lessing austriaco, veniva nominato censore teatrale e poteva dare il colpo di grazia alle improvvisazioni.1:1 Nelle provincie dell’impero poi, le opere teatrali dovevano aver l’approvazione della censura viennese. Va da sè, che a Trieste e Gorizia, dove si rappresentavano commedie italiane, tale regola non potesse valere; e le direzioni teatrali, come a tante altre, seppero sempre sottrarvisi. La commedia satirica II Mercato di Gradisca, dato a Gorizia il 18 giugno 1775, aveva sollevato tale scandalo e tali proteste — come ho già accennato a proposito del Camerani — che l’imperatrice aveva chiesto spiegazioni; e il Capitanato Provinciale le aveva fatto notare che la commedia non era stampata e che non si poteva per ciò censurarla. In un orrido tedesco è detto : « I comici italiani sogliono rappresentare due generi di opere drammatiche, alcune dette commedie di carattere, che sono tolte da 1 migliori autori italiani, francesi e tedeschi e che sono stampate ed approvate. Altre, viceversa, che pur da loro vengono rappresentate, sono dette dell’Arte. Questo genere di commedie viene composto arbitrariamente dai comici stessi sopra l’un o l’altro soggetto, a divertimento del pubblico e codesto genere di commedie non viene stampato o scritto, quantunque di fatto non contengano altro di quanto esprimono quelle stampate, e n’è perciò permessa la rappresentazione in tutti i teatri italiani ».31