comedia in palazo - Lire 5, soldi 2... ». Contemporaneamente a questa comedia profana si continuava la rappresentazione de’ misteri, particolarmente quello « de missier San Giusto », patrono della città. Nel cameraro del Comune del 1536 c’è una posta di lire 10 « per far la passion del nostro signor la zobia santa », cioè il giovedì della settimana della passione : accanto all’altra di Lire 4 e soldi 14 « per torze et candele per la comedia che fu recitada in palazo ». Nel 1537 si registrano lire 4 e soldi 8 « per torze 4 pesorno Lire 51/2 a soldi 16 la lira per la comedia fatta in palazzo»; e poi: lire 1, soldi 7, pizzoli 6, dati « per candelle de seuo lire 5, soldi 5 1 ¡2 la lira per la dita Comedia ». Nel 1538 si fa parola della « notte fu la comedia », nel 1540 di a quattro torze per la comedia ». Nel 1557 si fa menzione della scena : « per alcune spese dattj per conzar la scena della comedia, Lire 5, soldi 5 ». Oltre a ciò furono spese 31 lira e soldi 10 « Dattj a maistro Domenigo Uerziero per sua mercede per hauer fatto la scena della Comedia ». Più: lire 25 e soldi 12 « Dattj a Ser Justo de largente per cera lire 34 fu per le feste dei chacedorj et per la comedia come per la quietanza appar ». Per questi « chacedorj » s’intendono coloro che partecipavano alla gran caccia che il Comune era solito fare in onore del capitano... Nel 1560 Giambattista Marchesetti ebbe dal Comune lire 6 soldi 8 « per dopieri numero 2 pessono lire 7 et 9 a ragion de soldi 161/2 la lira foreno per la comedia ». Lire 100 furono pagate a « furiano et compagnj piuadorj per loro mercede per hauer piuado la zobia grassa et alla comedia e gli 3 giorni de carneual segondo el consueto ». Nel 1561 il cameraro diede lire 5 e soldi 5 « a Colau et compagnj sonatorj per ordine dellj signori Judicj alla comedia ». Nel 1601 « si rupero in pallazo alla comedia travi e taule », per le quali si diedero a messer Battista Tognon lire 8. Un patrizio si tolse la cura di rifare la scena per lire 120 che si notano date al « signor Didio Giuliani per l’apparato della scena come per la polizza appar »... Nel 1621 i comici, che avevano rappresentato la comedia in palazzo, presentarono una supplica al consiglio, che sovr’essa deliberò : « che il memorial di Signori Comici sii accettato, et sian pagati li predetti 25 fiorini cioè Lire 150, come in esso memoriale, con questo che la scena devi restar nel palazzo come sta, et non sii disfatta, ma bisognando per alcuna urgente fabrica disfarla per necessario bisogno di questo publico, li legnami tutti con tutte le chiodane restino ad