36° sarà uscito forse dalla fantasia popolare; ma non attesta, in ogni modo, una simpatia verso quegli illustri personaggi. Della stagione estiva, certo al solito d’opera buffa, nessuna indicazione su L’Osservatore; appena in data 22 settembre c’imbattiamo nel seguente Avviso teatrale: « La sera di mercoledì imo. ottobre si incominceranno le Recite in Musica per la Stagione Autunnale in questo ces. reg. Teatro di Trieste con il rinomato Dramma serio intitolato: GLI ORAZI E CURIAZJ " Musica del celebre signor Maestro Domenico Cimarosa le cui prime parti verranno sostenute da’ tre dacantati soggetti : Primo Musico signora Angelica Catalani Prima Donna signora Anna Morichelli Bosello Primo Tenore signor Pietro Righi con le seconde Parti e Cori. Vi saranno ancora i Balli composti dal celebre signor Filippo Beretti, ed eseguiti, fra gli altri, dalli primi Ballerini signor Domenico Serpos, e signora Giuditta Mangilli ».58 L’opera del Cimarosa aveva conseguito un esito trionfale a Venezia, dov’era stata rappresentata per la prima volta alla Fenice, la sera del 26 dicembre 1796, e replicata 25 volte. Nel carnevale del 1800 era stata ripresa e aveva tenuto il cartellone dal 21 gennaio al 25 febbraio, chiusura della stagione, protagonista la Catalani.59 Tre anni prima, diciassettenne, ella aveva esordito nello stesso teatro, nella Lodois\a di G. S. Mayr, a fianco del famoso sopranista Marchesi, e il successo le aveva spalancato tosto le porte dei maggiori teatri. La sua voce, secondo il Fétis, « avait une étendue rare, surtout dans l’aigu, car dans les traits rapides, M.e Catalani s’élevait quelque fois jusque au contre-sol avec un son pur et moelleux ».60 II Frizzi è più difficile : non gli piace « l’adaggio » perchè « non maneggiato col gusto che importa questa specie di Cantilena » e perchè « le voci medie... non sono le più brillanti »... « La sua figura poi l’à messa a sì vicina portata di poter figurare sulle Scene da soprano, che appunto su tal carattere sorprese con molta ragione Venezia e Trieste. È però vero che la voce del buon soprano à una certa mollezza, e sì fatta caratteristica dolcezza, dipendente da quell’unica causa fisica negativa che la produce, che la donna non può mai eguagliare in tutto, per quanto al possibile vi si avvicina », aggiunge.“ Ella si mostrò infatti a Trieste solo sotto le spoglie maschili di Curiazio e Romeo.