i6i Il prof. Della Corte giudica Fra i due litiganti molto severamente. Trova il libretto « balordo, nè carne nè pesce; commedia non d’intrigo, nè di costumi, nè buffa, nè di mezzo carattere, e, sovra-tutto, non poetica. Assai povera d’ispirazione mi sembra la musica. Ancora una volta, il contrasto tra la valutazione fattane dal pubblico del tempo e la nostra è aperto e manifesto ».44 L’opera aveva avuto nell’autunno precedente, al Teatro degli Obizzi di Padova « molto applauso e concorso in grazia di una valorosa donna che cantava eccellentemente ».4S Era Maddalena Granati, che poi cantò a Trieste assieme agli altri esecutori di Padova;46 lo Zardon, che, come detto, aveva un piede a Padova e l’altro a Trieste, aveva trasportato anche questa volta lo spettacolo bell’e allestito dal-l’una all’altra città. La seconda opera fu Giannina e Bernardone47 del Cimarosa, « ricca di commossi accenti e di delicate sfumature », degna sorella de 11 Matrimonio segreto. Nei balli che completavano gli spettacoli, pare che si desse un’importanza speciale ad Aci e Galatea, « inventato e diretto dal Sig. Giambattista Giannini », perchè ne fu stampato il soggetto.48 Il Giannini da qualche anno era salito da « ballerino serio fuori concerto » a coreografo e come tale venne più volte scritturato a Napoli, al Reale Teatro del Fondo. Buoni nomi troviamo nell’elenco dei suoi dipendenti : Maria Terades, che balla in teatri importanti, spesso assieme a Teresa. Leopoldo Campigli, che in ottobre sarà a Padova, al Teatro del Prato della Valle, primo ballerino, coreografo e impresario,49 Giuseppe Galli, che presto passerà « primo ballerino di mezzo carattere ». Quasi tutti i ballerini sono gli stessi della stagione d’autunno di Padova, meno il coreografo che là era Innocente Parodi. « Verso la metà di quaresima [Giuseppe II] si mosse nuovamente per restituirsi alla sua residenza imperiale, e dirigendo il suo viaggio per la Lombardia veneta, terra-ferma, e Friuli, volle passare anche per questa sua città e porto-franco di Trieste. Accolto da immenso popolo sulla strada di Opchina, e nelle contrade della città dove aveva da passare, giunse fra gli evviva circa le 4 ore del dopo pranzo il dì 14 di marzo giorno di domenica a Trieste. Smontò alla locanda grande in piazza, e dopo aver preso cibo, si fece vedere ‘all’affollatissimo popolo accorso al teatro, ove sentiti due atti dell’opera 12. - Curiel