CAPITOLO XIV. [1799-1822] Un nuovo impresario - Applausi poetici - Compagnie italiane e compagnie estere - « La celebre e mai abbastanza encomiata Billington » - Farse musicali - Prima rappresentazione d’una composizione scenica di Carlo Gozzi - G. M. Foppa e la sua tragica avventura - I protagonisti del dramma napoletano del 1J99 - Un cartellone di prim’ordine - Il testamento d’una virtuosa - Il Teatro vecchio - Asta senza offerenti - Da tempio dell’Arte a ripostiglio - La fine. Il giorno di S. Stefano andò in scena La pietra simpatica, commedia buffonesca di Gio. Battista Lorenzi, musicata da Silvestro di Palma,! la quale aveva procacciato al librettista il titolo di Aristofane napolitano, per la caricatura di Don Macario, naturalista fanatico che vuol compilare un dizionario del linguaggio dei felini.2 Fra un atto e l’altro furono presentati due balli favoriti del Panzieri, Odervi\ e La Fantasma, ossia Li due Granatieri:' Degli artisti, « non ¡spregevole la Parlamagni che ...si distingueva qual prima donna Buffa », al dir del Frizzi; 4 del marito dice il Regli : « Buffo di moltissima e meritata fama. Era nato a Napoli. Fe-steggiato non solo come basso comico, ma come cantante dotato di voce magnifica, attore vero e sublime »/’ Il Rossini scrisse per lui La Pietra di paragone e Matilde di Shabran. Tornò a Trieste nel 1822 a raccogliere nuovi applausi assieme alla figlia Annetta.6 La Chiener aveva cantato alla Fenice di Venezia durante l’Ascensione precedente ed era stata scritturata per quella dell’anno in corso.7 Per la stagione di quaresima, non contemplata dal contratto, lo 1799