89 modello, il barone de Schell dimenticasse d’esser pittore... e commissario delle cause pie? Il conte, però, lascia presto libero il campo : il suo Diario non menziona più la Viglioli che per qualche visita fatta nel palchetto, ma senza episodi erotici e senza aggettivi ammirativi. La ragione è chiara : il suo cuore si sentiva attratto altrove. La calamita era una bella e vivace veneziana, sposa da poco del console pontificio Carlo de Maffei.33. Lo Zinzendorf confida le sue tappe amorose al Diario con sincerità tale, che più tardi credette bene di far sparire sotto energici freghi i passi troppo veristi, lasciando però fra una cancellatura e l’altra qualche parola per aiutare la memoria, qualora volesse rileggere un giorno le sue avventure. Le cancellature si trovano per la maggior parte nel periodo triestino; in seguito durante il soggiorno viennese del conte, sono rarissime.34 Torniamo al Teatro. La stagione va sempre peggio. Il 13 gennaio non c’è a teatro « pas un âme ». Lo stesso giorno però è arrivato da Venezia — finalmente — il primo buffo, dhe porta al governatore una lettera dell’ambasciatore cesareo conte Giacomo Durazzo, e che si scusa, « sur son differenti avec l’entrepreneur ». Lo Zinzendorf lo trova « un joli garçon de bonne société » e si reca a teatro la sera dopo, per udirlo cantare; inutilmente, perchè nè il buffo, nè la seconda attrice si presentano. Per risarcirsi, va a far visita alla signora M., la quale « avoit une joje singulière de voir danser le ballet de Rose, elle en sentoit tout le voluptueux ». I ballerini — la Viglioli e il coreografo Fabiani — erano « do Zoje » (due gioie), diceva. La confidenza era una specie d’avance, ma il conte, ancora inesperto, non seppe cogliere la palla al balzo. La signora però torna alla carica; « elle avoua nai-vement (l’ingenuo era lui!) que le ballet de la Rose lui inspiroit des désirs ». Questa volta il conte capisce. Il Cosimi esordisce il 15; è un mezzo disinganno. « Le jeu de Cosinj (sic) est agreable, mais sa voix ne vaut rien », nota lo Zinzendorf; tuttavia pensa che « l’opera peut revivre par ce changement ». Ma la fortuna continua a volgere le spalle; la seconda attrice è sempre ammalata. Lo Zardon, per tirar innanzi, offre al 18 un nuovo ballo, Il Disertore. Il dramma lacrimoso del Mercier veniva non solo recitato, ma anche cantato... e ballato. Gaspare Angiolini presentava II Disertore