35 tica, serbo-illirica — parteciparono ai festeggiamenti. A spese degli Ebrei si pensò di costruire a piedi del castello un gran teatro di legno tutto a specchi (forse ricordando la scena di cristalli, tanto ammirata l’anno avanti al Teatro di S. Samuele di Venezia); dopo la recita, fatta a spese dei mercanti, la vasta platea sarebbe stata trasformata in una sontuosa sala da ballo. I Greci avrebbero pagata l’illuminazione, gli spedizionieri i grandi rinfreschi, i bettolieri l’orchestra. Oltre al ricambiare le due feste che l’imperatrice aveva ordinate a proprie spese, l’intendenza voleva propiziarsela, perchè pensava di presentarle un progetto di « quatro ordini di case con tre strade larghe » da erigersi dopo la demolizione dei Ss. Martiri nel borgo che sarebbe stato chiamato Città d’Italia. « Tutta l’intendenza pare impegnata a tale edificazione per far spender la Regina » commenta il Modena.14 Ma l’imperatrice non venne; era allora incinta dell’arciduchessa Maria Antonietta, che mise al mondo il 2 novembre 1755 : il giorno funesto del terremoto di Lisbona. Il disinganno di Trieste fu pur quello di Gorizia, dove erano stati fatti ugualmente grandi preparativi. Il nuovo impresario Prospero Olivieri iniziò la sua attività nel carnevale del 1755, mettendo in scena il dramma bernesco La Maestra,'5 che nel carnevale passato era stato rappresentato al S. Cassian 16 con la stessa Agata Ricci nella parte di Drusilla. Non trovo che in quest’anno siano state date altre opere, ma l’anno dopo se ne dettero tre con balli : prova indubbia di buon esito. I tre drammi giocosi (qualificazione nuova) erano: L’Orazio, Li tre Cicisbei e 11 Conte CaramellaI libretti, i primi stampati a Trieste, inaugurano l’uso di dedicare la prima opera all’intendente della Città e la seconda alla di lui consorte; ciò che permette — come nel caso presente — di stabilire l’ordine delle rappresentazioni. L’Olivieri volle farsi onore : lo si vede dall’elenco artistico. Troviamo fra gli attori Catterina Brogi Pertici, detta la Tincanera, fiorentina, moglie del rinomato cantante ed attore Pietro Pertici; Teresa Ventu-relli, detta la Carbonarina, « Virtuosa di S. A. Ser. l’Elettore di Baviera », « Cantante non solo dotata di ottima e gran voce di soprano, spiritosa, leggiadra di personale, di alta statura, non brutta, e suffi-cente nell’arte a proporzione del posto; ma sovratutto savia, giovine 1755 1756