i86 ' bio per iniziativa della colonia tedesca, della quale facevano parte ricchi negozianti, autorità militari e impiegati dello Stato, perchè su venti Triestini, c’era appena uno che comprendesse la lingua del Goethe e dello Schiller.42 « Domenica n giugno », stampava L’Osservatore Triestino,43 « la Comica compagnia tedesca, sotto la direzione del signor Giovanni Friedel 44 diede principio alle sue teatrali produzioni con la commedia del sig. Schroeder, intitolata YAlfiere, o sia il sospetto mal fondato ».45 Il 3 luglio recitò Natura e Amore in contesa,46 destinando « il prodotto della tragica rappresentazione » a beneficio dell’istituto dei Poveri. L’Osservatore Triestino " che pubblica in tal occasione un fervorino abbastanza lungo, scrive fra l’altro le seguenti parole : « A questo luminoso esempio di generosità, chi mai degli abitanti di Trieste non accorrerà lunedì a sera al Teatro? Quegli unicamente che non si vergognerà di cedere alla truppa comica in patriottismo ed in sensibilità; quegli che non arrossirà di essere superato da esteri non ricchi, nell’amore e nella carità verso i suoi patrioti, verso gli amici suoi, verso i suoi stessi parenti ». Quella qualificazione di esteri, data agli attori austriaci, è abbastanza strana in una gazzetta semi ufficiale... Nel numero seguente, essa c’informa che la recita ebbe numeroso concorso e che la somma ricavata ascese a fni. 83 Kni. 56. « L’orchestra suonò gratis, e gratis furono date le stampe da questa gover-niale stamperia ». Per coincidenza, nella stessa sera, la compagnia Bianchi diede a Gorizia una recita di beneficenza a favore dell’istituto dei poveri di quella città, ricavando nette da ogni spesa lire 225, nonostante che l’ingresso fosse di solo 10 soldi.48 « La Comica Compagnia Tedesca » terminò le sue reci te il 10 luglio « con la produzione della rinomata Commedia originale scritta in cinque atti dal sig. Grossman, ed intitolata Non più che sei piatti/“ la quale per i suoi concetti di morale ed economia ha dappertutto riscosso l’universale applauso. Dopo la medesima recitato sarà un ringraziamento al publico scritto con molta eleganza dal predetto sig. Friedel ».50 Gli ammiratori risposero con un’ode e un’altra 51 ne ricevette dai suoi amici la signora Maria Elisabetta Kettner,“ la quale, come addio, aveva rappresentato la tragedia Elfrida.53 II poeta, giuocando sul nome dell’attrice, esclamava : « Komm wieder, schònste Kettne-rtnl; cioè: Torna, bellissima incatenatricel ».