I BALLI Balli popolari e balli nobili - Minuetti... e fughe - Il ballo de' Bezzi - Al Ridotto - Un’avventura del Casanova - Patrizi, cittadini e borghesi - Il Vescovo di Gorizia contro l’indecente e inonesto valzer - Impresari - La « Dansomanie » - Maestri di ballo - Arlecchino bandito dalla polizia - l Francesi e le signorine triestine - Astuzie di concorrenti - Il conte Cassis riscuote, ma non paga. Nelle festività cittadine, ancora al principio del Settecento, si ballava in Piazza, e quando la stagione non lo permetteva, nella Sala del Palazzo di Città, le gaie melodie dei « piferi », dei « tamborlini », dei « lauti » portavano una nuova vita fra quelle fredde pareti, solite alle solenni orazioni dei magistrati.1 Talvolta la Sala, convenientemente addobbata, ospitava le autorità civili e militari, i nobili e le loro dame, convenuti al ricevimento di qualche alto personaggio. Il Comune non era ricco, ma s’ingegnava di mantenere il decoro. Per la festa di ballo, preparata per la venuta di Cado VI, l’u settembre 1728, dovette ricorrere ai patrizi, chieder a prestito qua e là, perfino a Venezia, gli arazzi, i broccati, gli abiti alla spagnuola per il corteggio.2 I nobili e i ricchi mercanti — i due ceti che si contendevano il primato a Trieste — davano festini nelle loro abitazioni, gareggiando di ricchezza d’apparati, di squisitezza dei rinfreschi, di musica scelta. I Diari di Antonio Scussa ne fanno spesso menzione, quasi di avvenimenti locali; dal che si può dedurre, quanta curiosità e quanti commenti suscitassero nella piccola città. Vediamo il carnevale .del 1732, anno col quale s’iniziano i Diari'. « 20 [febbraio] Mercordi grasso. Con tutto che maschere non ui sono, però in questi ultimi giorni di Carneuale ogni Sera Si fanno con Suoni dei Solenni Festini, da Geltilomini, e Mercanti Foresti. li 24. Nouità non ui sono, solo che per esser li tre ultimi giorni di Carneuale si stij allegramente, come in q.sta sera in Casa del Sig.r Don Filippo Bellando Capitano, e sopraintendente al Arsenale (di natione Genouese) fece un sontuoso festino hauendoui concorso buona parte della Nobiltà, e Bar. con Dame loro.