426 nel 1774, e « l’evento della medesima [tragedia] sulle scene d’Italia, ove tuttora viene recitata, fu de’ più fortunati ». dicono ancora le Note. Il soggetto è tratto dalla storia di Scozia, « la quale ci narra che Guglielmo Valeys, qui detto Valsei, dopo avere, come reggente, battuti e discacciati gl’inglesi, volle ritornare alla privata sua condizione, ed in essa terminò felicemente i suoi giorni ». L’autore, invece, per* eccitare maggior compassione, volle dare una fine tragica al suo protagonista (Il Teatro Mod. Appi., 1796, t. VI, pagg. 86-88; cfr. E. Bocchia, La Drammatica a Parma, pag. 175). 19 ottobre. - « Arlequin avec PEchelle qui veut monter dans la maison de Pantalon pour retirer la valise de son maître Fiorindo, lui et Brighella en gran deuil au sujet de la pretendue mort de Florindo ». Ne La Magia in contrasto, vecchia commedia dell’arte, Florindo ordina ad Arlecchino d’introdursi da Pantalone per prendere la valigia; per impedirlo, Leandro — il solito rivale e in questo caso, per di più, mago, — manda un diavolo, il quale invece spaventa Pantalone, che sta per inseguire il ladro. Nell’atto seguente, Leandro, per distaccare Florindo da Rosaura, fa ch’egli la scorga sotto le sembianze d’un’orrida strega. L’innamorato fugge e Rosaura, per vendicarsi, lo fa impazzire. Egli si uccide, ma viene resuscitato dalle arti magiche di Rosaura, e la commedia si chiude con le loro nozze. 20 ottobre. - « La Principessa Philosopha, pièce qui serait assez drôle, si elle n’etoit pas un peu ennuyeuse ». La Principessa Filosofa o sia II Controveleno, dramma in tre atti è tratta dal Desden con el desden di Don Agostino Moreto, da cui Molière imitò La princesse d’Elide. Fu rappresentata la prima volta al San Salvatore, l’8 febbraio 1772. Ebbe diciotto repliche. Ripresa l’anno seguente, ne ebbe sette (E. Masi, Le Fiabe di C. G., vol. II, pag. 543). Il Gozzi scrisse questo dramma per Teodora Ricci, della quale diede il nome alla protagonista... e un pochino anche il carattere capriccioso (Cfr. G. Ortolani, Voci e visioni del Settecento Veneziano, Bologna, pag. 170; C. Gozzi, Memorie inutili, Palermo, vol. I, pagg. 291 e 295; Opere edite ed inedite del Co: Carlo Gozzi, Venezia, Zanardi, 1802, t. VII; Il Teatro Mod. Appi., 1800, t. XLIII). 21 ottobre. - « La Gastalda me plut beaucoup et la Paganini y fesoit bonne apparence ». Il testo recitato allora era molto diverso da quello che si legge nelle edizioni de La Castalda. La parte di Corallina era in dialetto veneziano, lo svolgimento più efficace, il dialogo più vivace e disinvolto (vedi Ed. Bettinelli, 1753, t. VII), tanto da farci meravigliare che « pochissimo incontro facesse sopra la scena, quantunque la parte principale della Castalda fosse sostenuta dalla celebre Corallina [Maddalena Marliani] », come confessa il Gol-doni nell’ed. Paperini, per la quale rifece interamente la commedia (t. Vili, p. 157; cfr. Opere, td. Municipio, vói. VII, pag. 245 e segg.). 22 ottobre. - « Cesari e Neri Tragedie ennuyeuse, puis une farce ». Non ho potuto trovare una tragedia così intitolata. 23 ottobre. - « Une Harlequinade ». 25 ottobre. - « La finta cantatrice, pièce qui tient de la farce, un Comte Napolitain, un domestique, un anglois, un hongrois, un Venitien, trois groupes dans chacun un homme qui veut se battre retenu par une femme ». La commedia del Cerlone, nella quale è protagonista la « Marchesina Guastaldi Dama