399 parte dell’impresa (Bottura, Op. cit., pag. 48). La Direzione teatrale, trovando che l’orchestra del Teatro vecchio era insuffìcente alle esigenze del nuovo, incaricò lo Scaramella di completarla con professori chiamati appositamente da Venezia, i quali dal 1801 al 1810, oltre il competente onorario, ebbero alloggio gratuito. Nell’autunno dell’anno 1826, lo Scaramellone, com’era chiamato Giuseppe, cedette « provvisoriamente » il leggio direttoriale allo Scaramellino (Alessandro), rimanendo però in carica, di nome. Dal carnevale del 1828 fu violino di spalla fino al carnevale 1835; poi quarto primo violino sino al carnevale del 1843 (Note Schiroli, pag. 67). In quest’anno fu giubilato « definitivamente », come dice il Bottura (Op. cit., pag. 261), con l’intero stipendio, vale a dire con f. 500 annui. Morì il 15 ottobre 1844 « ad ore 9 antimeridiane » e fu portato al Camposanto (il 16) « con armonia Civica, e coristi 15 pagati dalla famiglia »; il 23 si tenne una messa a S. Giusto, con grande orchestra e cori (Note Schiroli, pag. 67). Lo Scaramella compose: Rondò variato per Violino e Corno principali con orchestra (Firenze, Cipriani). 2 Quartetti per archi (ivi); Variazioni per 2 violini, op. 8 (Vienna, Cappi); 3 Sonate per Violino con accompagnamento di Basso, op. 1 (Vienna, T. Mollo); ridusse per 2 violini 11 Barbiere di Siviglia di Rossini (Milano, G. Ricordi), ecc. (C. Schmidl, Dizionario univers. dei Musicisti). Scaramella (poi Scaramelli) Alessandro. - Violinista. Figlio del precedente, nato nel 1777 a Venezia, dimostrò sin da piccino la sua inclinazione. Trasferitosi il padre a Trieste, non tardò ad entrare nell’orchestra; nel 1797, diciottenne, era già violino di concerto. Nel 1801 venne scritturato anche lui per il Teatro Nuovo, come secondo violino con f. noo dalla Cassa Teatrale e 220 dall’impresario (Bottura, Op. cit., pag. 48). Per un anno circa lasciò il suo posto per viaggiare, dando concerti sotto il nome di Scaramelli, che poi mantenne. La Wiener Zeitung (1808, pag. 5974) annunzia una sua accademia vocale ed ¿strumentale nell’i. r. piccola sala del Ridotto, il 4 dicembre 1808. Il Reichardt trovò che suonava bene, ma non in modo piacevole (Joh. Fr. Rei-chardt, Vertraute Briefe, eing. und eri. von G. Gugitz, Miinchen, 1915, voi- I, pag. 157). Nel 1822 istituiva « in città vecchia in contrada del casino di sanità al n.o 572 in primo piano » una pubblica scuola di musica (Agapito, Compiuta descrizione, 1824, pag. 227). Quattro anni dopo subentrava al padre provvisoriamente e il posto gli veniva confermato il 4 maggio 1829 con uno stipendio annuo di f. 450. Valente come violinista e compositore, non fu un direttore d’orchestra encomiabile. « Per il suo carattere bilioso, per le angherie e le ingiustizie da lui usate contro i professori, l’orchestra ch’era stata eccellente sotto suo padre, andò man mano facendosi svogliata e indisciplinata, tanto che in varie riprese egli ebbe delle serie questioni con la Direzione teatrale, la quale infine, stanca, lo destituì e chiamò al suo posto (1843) il suo proprio figlio Giuseppe Alessandro mentre a lui si accordava di rimanere il primo dei secondi violini. Pensionato dal Municipio il 4 febbr. 1862, moriva il 18 dello stesso mese » (C.