323 Campo Malbecco, il quale faceva derivare il travaglioso incomodo da un vermiciattolo elettrico simile alla torpedine!“ Il 24 maggio, finalmente, la guarnigione francese lasciò la città. I « patriotti », i democratici, i framassoni, rimasero male; ma i negozianti, i possidenti, i conservatori, tutti quelli che avevano qualcosa da chiedere o da sperare, accolsero gli Austriaci come liberatori. « La zelante publica impazienza di tutta la Popolazione per abbandonarsi nobilmente al gaudio, venne secondata dal Magistrato col permettere per quella sera del dì 24 la solita illuminazione del Teatro ed il Canto del noto Inno popolare nella musica di Hayden, e per la sera susseguente 25 del mese la generale illuminazione di tutta la città », faceva sapere il risorto Osservatore. Era però inibita « ogni Cuccagna, qualunque schiamazzo, e molto più insulto con parole o con fatti contro chi si sia, ma altresì ogni fuoco d’artifizio e special-mente lo sparare in Città, perchè ogni Contravventore sarà riguardato qual Perturbatore della pubblica tranquillità, e come tale arrestato dalle Pattuglie che gireranno per mantenere il buon ordine Le autorità non erano, a quanto pare, ben sicure dell’uniformità dei sentimenti. La sera del 25 venne replicato l’inno, col teatro illuminato « a giorno»; si diede un ballo pubblico nella Sala del Ridotto; gli edifici pubblici della Piazza Grande, il Teatro, il Palazzo, la Biblioteca magistratuale, la gran guardia, la fontana, la facciata della Chiesa di San Pietro, furono illuminati e abbelliti con iscrizioni e rabeschi. Altri festeggiamenti si prepararono al ritorno del governatore conte Brigido. Vi fu una solenne adunata dell’Accademia Romano-Sonziaca alla Biblioteca, sfarzosamente illuminata e decorata, dove il Brigido venne complimentato in prosa e in versi. Un sonetto che cominciava con l’apostrofe: « O di Tergeste inclito Duce e Figlio ». fu largamente distribuito ai presenti. « Corteggiato » dagli Arcadi, S. E. « trasferissi... in Teatro, il quale trovossi generalmente illuminato, e al primo comparire sulla Loggia fu accolta dalli numerosi Spettatori con acclamazioni di voce e di mani, e con un numero grande di Sonetti gettati al Publico dall’alto della Platea »."° Bene o male la vita cittadina riprese il suo ritmo. Tutti erano