tura in seguito al Teatro Elettorale di Dresda (dove cantava ancora nel 1795) ed a quello di Brunswick. Carlo Rovedino aveva « una voce profonda ed acuta, sonora e pastosa, vibrante e soave: univa la voce di petto a quella di testa come due capi di seta, e diceva il cantabile come un angelo », scriveva il Ferrari (Op. cit., pag. 149); era allora sulla trentina e godeva già una bella fama, avendo cantato con successo a Parigi e a Londra, dove tornò più volte. Giuseppe Banti, coreografo e ballerino, era favorevolmente noto, non meno di Camilla Dupetit Banti. La Gazzetta Toscana (n. 37 del 14 settembre 1776) riferisce un casetto gradevole quanto singolare occorsole : « Siena, 9. Settembre. Il Sig. Conte di Millanda qualificato personaggio Spagnuolo, nell’atto di partire da questa Città ha fatto trasmettere in dono alla Ballerina Du Petit che ha ballato in questo Teatro, e che egli hà trattata, un assortimento di gioie di gran valore, ed ha voluto attendere il momento di sua partenza pel desiderio di non farne pompa veruna, ne riceverne alcun ringraziamento. Animi sì generosi sono più facili a idearseli, che a ritrovarli » (pag. 148). Ingenuità o ironia? L'Indice de’ Spettacoli Teatrali 1781-82 ci permette di completare l’elenco dei virtuosi. Fra i cantanti c’erano ancora Giovanni Ma-tini e Giuseppe Cosimi. La terza buffa nella prima opera era Liberata Livi-gnani; nella seconda, Giulia Mezzoli. Oltre ai due nominati ballerini seri, danzavano i grotteschi Guglielmo Banti e Felicita Banti; i terzi, Francesco Vescovi e Teresa Zampieri (che divenne la quarta moglie del marchese Albergati), di mezzo carattere fuori dei Concerti, Giuseppe Galli e Rosa Tinti Rovedino; grotteschi fuori de’ Concerti, Gaetano Lombardini e Elena Fusi; infine i figuranti Vincenzo Tinti, Giuseppe Colina, Francesco Ridolfi, Antonia Fusi, Foscarina Evangelista, Giuseppe Bordoni. Lo scenario era di Giuseppe Bobolin; il vestiario di Vincenzo Rebaudengo. 3 Antica danza teatrale. ' La forza delle donne, dramma giocoso in 2 atti; poesia di Giovanni Bertati, musica di Pasquale Anfossi, rappresentato per la prima volta al S. Moisè di Venezia nel novembre del 1778. L’Indice de’ Spettacoli Teatrali erroneamente dà come compositore il Cimarosa. 0 II conte Rlimondo IX della Torre di Giambattista, nato il 19 gennaio 1749 e morto il i° giugno 1817, viaggiatore e amante di belle lettere, che aveva sposato Valburga Gumpemberg de Pòtmes, morta nel 1812 (Cfr. R. Pichler, Il Castello di Duino, Trento, 1882). 6 Lo Zinzendorf intende l’area- fra il palazzo governiale e la casa del conte Demetrio Voinovich, capitano del porto di Trieste, sita nella « Contrada dell’Arsenale olim del Canale della Portizza » al n. tav. 590. - L’architetto Ulderico Moro aveva ideato due anni prima per il negoziante Plenario quel palazzo, noto oggi come casa Pitteri in piazza dell’Unità. Il dottor Giacomo Gabtr.ati, giureconsulto ed attuario della Borsa Mercantile, era patrizio triestino, membro del Gran Consiglio e di quello dei 40. Morì il i° novembre 1795, a 51 anno. Il suo ritratto, fatto eseguire per voto unanime degli Arcadi Romano Sonziaci, dei quali era censore sotto il nome di Megillo Aiantico, trovasi nella Biblioteca Civica di Trieste (Cfr. L’Osservatore Triestino n. 94 del 4 novembre 1795, pag. 641; C. De Franceschi, L’Arcadia Romano-Sonziaca).