446 le discours de Tartaglia avec Petronio, celui d’arlequin avec le Chirurgien ». Petronio non è qui il prenome, con il quale familiarmente si designava Io Zanarini (Cfr. F. Bartoli, Op. cit., ma l’appellativo di un carattere della commedia dell’arte. « San Petronio è il Santo Protettore de’ Bolognesi, — scrive il Goldoni, — e moltissimi di loro si chiamano con tal nome; onde il celebre Alessandro Tassoni nella Secchia Rapita volendo parlare de’ Bolognesi, li chiama i Petronj. Questo Personaggio rappresenta ordinariamente un buon bottegajo, e per lo più un Maestro lavoratore di canapa, di che abbonda più che d’altro quel Territorio. Figurarsi un Uomo di buona fede, facile a lasciarsi ingannare, ed è quasi sempre nelle Commedie dell’Arte lo scopo delle furberie del Brighella, delle impertinenze dell’Arlecchino, e della derisione degli Amorosi » (ed. Pasquali, t. Ili, pag. 5). 26 aprile. - « Répétition du père de famille » (vedi 28 marzo 1780). 27 aprile. - « Les deux Tartaglia, bonne Comédie très ridicule ». Vecchia commedia dell’arte, che a capriccio degli esecutori si chiamò I due Pantaloni, I due Dottori (Cfr. Hist. du Théâtre Ital., t. VII, pag. 305), Tartaglia finto Pandolfo ecc. Lucindo, consigliato dal suo servitore Brighella, persuade Tartaglia a fingersi Pandolfo, che si crede perito in mare, per ottenere la mano di Rosaura. Il ritorno improvviso di Pandolfo genera una quantità di equivoci. 29 aprile. - « Fernand Cortes, beaux habillements, le conquérant barbare et destructeur fait l’amour bien délicatement ». Era un lavoro di parata della compagnia e la Gazzetta Toscana ne parlò particolarmente, quando il Sacco lo diede a Firenze: «Mercoledì [22 aprile 1778] con la maggior decenza Teatrale, grandiosità di abiti, comparse, e scenari adattati al clima Americano, fu da questi valorosi Comici rappresentata la Tragedia del Sig. Piron « Fernando Cortes, o sia il Montezuma » tradotta dal Francese alla quale l’udienza dimostrò la sua approvazione con gl’incessanti sbattimenti di mano » (n. 17 del 25 aprile 1778, pag. 66). 30 aprile. - « Zobeide pièce de Gozzi ne m’amusa guères, des extrava-gans ennuyeux. Sacchi auquel Pittoni applaudit beaucoup ». Questa « tragedia fiabesca » venne rappresentata per la prima volta a Torino, il 10 agosto 1763 e ripresa al Sant’Angelo Pii novembre dello stesso anno; ebbe otto repliche (Opere, ed. Zanardi, t. Ili, pag. 5). « Poche tragedie hanno situazioni più terribili, — scrive il Sismondi della Zobeide —; ma tante maraviglie non lasciano tempo d’intenerirsi nè all’autore, nè allo spettatore » (Della Letteratura italiana, vol II, pag. 150). / maggio. - « Petronio et Arlequin tous deux avvocats, le dernier sue après sa harangue et se fait essuyer comme les avvocats venitiens ». Per intendere questa parodia, occorre ricordare quanto dice Alberto ne L’Avvocato Veneziano-. « La man e la vita, tuto deve essere in moto e in azion, perchè vestendosene l’avocato non solo de la rason, ma de la passion del cliente tute* el se abandona ai movimenti de la natura » (Atto I, se. I). Il Goldoni racconta, d’esser andato, dopo la sua prima renga « trempé de la tête aux pieds » ...a mutarsi di camicia (Memorie, vol. I, pag. 147)! La commedia è Chi trova un Amico trova un tesoro, o sia 11 Dottore Avvocato de’ Poveri, inventata da Rodrigo Lombardi, famoso Dottore e cognato del Sacco. Essa veniva rappresen-