CAPITOLO IX. 1785 \ 1785-1787] Un’opera precorritrice - Stagioni eccezionali ed entusiasmi arcadici - Prosa e musica - Una fondazione teatrale - Rivalità fra primo uomo e tenore -Un « lapsus » dell’abate Casti - « Chinoiseries » - Un libretto e tre musicisti - La compagnia Friedel. Per la stagione d’opera buffa, lo Zardon allestì La Ballerina Amante 1 del Cimarosa. La prima buffa era quella Caterina Casalis, che qualche anno prima, a Rovereto, aveva dato la prima spinta al Ferrari verso il cammino dell’arte. « Asseriva ella di aver ventinove anni, scrive il maestro,2 ma si sa quale è il privilegio delle prime donne. Aveva però la carnagione e la voce bastantemente fresche. Fu scolara dell’orbo Bettoni del Conservatorio dei mendicanti di Venezia, e sapeva il suo mestiere: fece alcuni teatri con applausi in Italia, poi andò e restò dieci anni a Dresda rappresentando particolarmente le opere deliziose di Naumian (sic), Schuster, e Mislive-zeck ». Il Morelli, che in seguito avanzò a primo buffo, aveva cantato alla Canobbiana (carn. 1780), a Novara (carn. 1781), al S. Moisè (carn. 1783). Dell’altro buffo, Antonio Ricci, il Brunelli ci dice che « non era affatto piaciuto al pubblico » del Teatro Nuovo di Padova, l’estate del 1805;3 ma doveva esser ben vecchio allora, s’era lo stesso che nell’autunno del 1764 faceva le ultime parti al S. Moisè! Lo Scalesi aveva ballato ripetutamente a Venezia fino dal 1773 e continuò a presentarsi su quei teatri fino al 1795, passando da ultimo ballerino a mezzo carattere (1778), a primo (1781), primo grottesco