M3 vexata quaestio dei paldhi, insufficenti ad accontentare le richieste, sempre più numerose. « Hirschel vint m’offrir de l’argent en cas que la ville voulut construire un théatre à ses frais », nota lo Zinzendorf in data 20 ottobre. Altri, più pronti ad aprire la bocca che il borsellino, censurarono l’operato del direttore teatrale per sfogare il loro malcontento. Il Pittoni allora, offeso e sdegnato che il suo zelo venisse così misconosciuto, chiese al Governatore di esser dispensato della direzione teatrale (27 ottobre). Tracciò un quadro e della sua attività e dello stato in cui si trovava il teatro 77 e lo mandò al Governatore, chiedendo nuovamente d’essere esentato della sua carica. Nello stesso tempo presentò una nota delle « spese estraordinarie da lui incontrate nel corso dell’anno Teatrale 1781, cioè In Posta, f. 10. Per musica e copiatura per la Sig.ra Allegranti pagato al M.o Valentini, f. 8,48. Per spese incontratte nella prova dell’opera di dopo Pasqua, f. 12. Soma f. 30 x 48 ». Il conto fu liquidato con insolita prontezza, il 24, ed al Pittoni si rispose che « Questo Governo non può ommettere di render la dovuta giustizia tanto riguardo all’economico, quanto al decoro, con cui furono dati li pubblici Spettacoli, sì per il Canto che per il Ballo, per tal oggetto adunque deve cessare in Esso quel apprensione che formargli possa il giudizio di pocchi forse malcontenti [o per ragione di qualche privata mira d’interesse, o per effetto d’ignoranza] e, qualora non vi sia altro motivo che l’indusse a rinonciare, se non l’asserto osservato poco gradimento, deve tranquilizarsi colla sicurezza, che sa aggradita la di Lui Opera a questo Governo, ed al corpo del pubblico ben illuminato ed imparziale. « Peraltro siccome la Direzione Teatrale ravvisarsi deve [per adesso ancora] come un off. Ces. Regio, così non trova in grado questo Governo di accettare [per ora] la sua rinoncia prima delParrivo della Grazios.ma Sovrana Risoluz.e sopra la sostanza preliminare, dell’anno 1782, a meno che non sia accompagnata questa rinoncia dall’istanza di un abile soggetto ».” Sia che questa dichiarazione soddisfacesse il Pittoni, sia ch’egli fosse disposto a cercare un successore come Arlecchino un albero per esservi appiccato, fatto sta, che non si parlò più di dimissioni.