4io gonfia »; ma potrebbe trattarsi di qualche commedia dell’arte, come p. e. di Truffaldino finto donna, pitocco per elezione. 16 settembre. - « Une tragedie à perir d’ennui ». ty settembre. - « On joua 11 Medico ollandese. Cette pièce de Goldonj est assez drôle, il y a des masques de savans incroyables ». E’ noto che il Gol-doni raffigurò nel dottor Bainer il celebre medico Arminio Boerhave di Leida, e che per farne spiccar maggiormente le qualità, lo attorniò da quattro caricature di scienziati. 18 settembre. - « On donna une harlequinade. » 21 settembre. - « Je me suis ennuyé comme un chien au saggio amico qui d’ailleurs est une bonne comédie de Goldonj ». Anche il Burney parla di questa commedia, che udì prima a Brescia col titolo Y Amico prudente, poi a Firenze con quello di 11 saggio amico, e che attribuisce pure al Veneziano. Ma il Burney s’inganna, o meglio, si lasciò ingannare dalla trappoleria dei capocomici, i quali spacciavano per opera del Goldoni una commedia del marchese Francesco Albergati Capacelli. Il Burney non lascia dubbio: « C’era un Milord inglese che distribuiva ghinee a manate, con gran gusto degli spettatori. Qualche attore, per dare idea della notte, comparve con lumi in mano, e per la prima volta assistetti a un fatto simile. Sul teatro inglese e su quello francese non s’usa ». (C. Burney, Viaggio Musicale, pagg. 45 e 148). Il Milord è il cameriere Fabrizio « in abito di viaggiatore inglese », che dà quattro zecchini al parrucchiere e uno al caffettiere (A. II, se. IV e V); in quanto alle candele accese, sono prescritte dall’autore (A. I, se. I, II, IV, VII). In questo lavoro, rappresentato per la prima volta nel carnevale del 1769 al S'. Salvador di Venezia, PAlbergato sferza l’albagia e l’inettitudine della nobiltà (F. Albergati Capacelli, Opere dramm., Bologna, 1827, vol. IV; E. Masi, La vita) i tempi, gli amici di F. Albergati, Bologna 1888, pag. 360). E’ una delle migliori commedie dell’Albergati, ma è tanto prolissa, che ben si spiega la noia di S. E. il Governatore. settembre. - « On donna Le drapier de Londres, cet homme qui veut se noyer au pont de Westminster, lorsqu’il rencontre un Lord qui a le même projet ». È Le Fabricant de Londres di Carlo G. Fenouillot de Falbaire, dramma che, rappresentato a Parigi la sera del 12 gennaio 1771, ebbe un esito disastroso. Nel quinto atto, allorché viene annunziato il fallimento del fabbricatore, un bello spirito gridò dalla platea : — Vi sono anch’io per venti soldi (prezzo del suo biglietto). Ciò colmò la misura, il dramma cadde e l’autore fu costretto a ritirarlo (R. Bratti, Sette lettere di F. A. Bon). Tradotto da Elisa-betta Caminer Turra, fu applauditissimo nello stesso anno a Venezia, replicandosi per sei sere al S. Gio. Grisostomo e per altrettante al Sant’Angelo (Il Teatro Mod. Appi. 1798, t. XXX). La scena alla quale allude lo Zinzendorf, è la quinta dell’atto terzo. 24 settembre. - « Les loix de Minos traduites du françois de M. de Voltaire. Trois bêtes en fourure, ou Scythes, ou je ne sais quoi »; erano i « molti (!) Guerrieri Cidoni » che scortavano gli ambasciatori. L’Ugolini aveva ottenuto un successo personale, rappresentando la parte di Teucro a Venezia, l’anno prima (F. Bartoli, Op. cit., t. II, pag. 267). La traduzione è pure dell’infati-