IX suo scrupolo di « casanovista » rimane, testimonianza purtroppo incompiuta e anche nella parte compiuta, inedita, la traduzione dei Mémoires con un commento del tutto nuovo e minutissimo, sia di note critiche, sia di documentazione iconografica, che il Curiel andava raccogliendo per una futura vagheggiata edizione, che sarebbe stata la prima edizione critica italiana dell’autobiografìa di Casanova. Tutto il materiale raccolto a questo scopo egli, con affetto fraterno, volle a me trasmesso, e mi auguro di poterlo un giorno dare in luce, così che possa riuscire utile agli studiosi. Le ricerche intorno al Settecento, il teatro avendo avuto tanta parte nella vita di quel secolo, condussero Carlo L. Curiel a indagini di argomento teatrale. Importantissimo è il suo opuscolo Una commedia della gelosia : « Le Droghe d’amore », dove egli ricostituisce con precisione di storico la complicata vicenda della commedia goz-ziana e dello scandalo Tron-Sacchi-Gratarol. Da sedici anni l’affetto per la sua città e il suo gusto di studioso avevano spinto il Curiel a raccogliere la documentazione per una storia del Teatro di S. Pietro a Trieste, che, come e noto, fu il principale teatro triestino prima della costruzione del « Grande » : il lavoro fortunatamente fu dall’autore condotto a termine prima che, il 29 ottobre 1933, la malattia lo stroncasse a 57 anni, in piena attività di energie. Questa storia teatrale è insieme stona del costume, come e quasi sempre la storia del teatro e come era, in particolare, intendimento dello scrittore. Un comitato di amici triestini si fece quindi un dovere di curare la pubblicazione dell’opera postuma che rimarrà ad attestare la serietà dello studioso e la genialità dell’artista, che amava profondamente il teatro. Poiché, come ho detto, in Carlo L. Curiel l’erudito si accoppiava all’uomo geniale: egli scrisse per il teatro e parecchi lavori scenici di lui furono applauditi non soltanto sotto il suo vero nome. Spesso delle sue commedie egli non curava soltanto le parole, ma le realizzava sul palcoscenico, disegnandone con abile estro scenari e figurini. Un suo dramma L’assassino (1907), vinto un concorso della Società degli Autori di Roma, fu rappresentato con durevole successo dalla compagnia del Sainati, alla quale egli diede anche L’ultima lezione (1916) e altri due drammi in un atto. Le compagnie dialettali veneziane ebbero per qualche tempo nel loro repertorio una Cacia al ma-rio (1914), tre atti di fresco sapore comico e un Casanova (1922), quattro atti, la sola eccezione, forse, alla sfortuna toccata finora sulle scene