*34 nome dei suoi tutori. In quell’anno era stata scritturata dal Sacco e recitava « con impegno, ed avanzandosi sempre più nella fama di virtuosa Attrice »,24 Seconda donna era Angela Rosa; servetta. Teresa Zannoni, figlia di Atanasio, la quale era « esperta nel favellare francamente all’improvviso ». Le Maschere erano: Pantalone, Rinaldo Miani; Brighella, il cognato del Sacco, Atanasio Zannoni, il quale aveva fatto della maschera una variante tutta sua : Brighella, secondo la tradizione, è un servitore intrigante mezzano e poco scrupoloso; lo Zannoni, allontanatosi dal « trivial costume », lo aveva reso « un uomo illuminato, e spiritoso; che parla con eleganza, che raziocinia con buon criterio, che ha qualche cognizione delle scienze, e eh’è naturalmente per sè stesso un poco filosofo ». Aveva imitato in questo il Goldoni, che aveva non solo umanate le maschere, ma aveva dato loro un certo senso d’onestà e dignità. Del Tartaglia e del Truffaldino è stato già detto. Partita la compagnia, il teatro rimase chiuso per diverse innovazioni sul palcoscenico, che dovevano render più celeri i cambiamenti di scena, ed evitare che i lumini appesi alle quinte si rovesciassero, con pericolo d’incendio. Altri provvedimenti furono presi in settembre :25 la frequenza con la quale i teatri andavano distrutti dal fuoco, insegnava quanto pericoloso fosse adagiarsi nell’ottimismo. Invece del Perelli,2'1 che venne l’autunno seguente, vi fu stagione d’opera, a cura dello Zardon.27 Lo Zinzendorf, al suo ritorno, trovò il teatro aperto, e vi andò la sera seguente, ch’era il 3 ottobre. Si dava II curioso indiscreto :2a « La musique d’Anfossi », scrive, « est touchante, le primo buffo Specioli a une belle voix, la prima buffa Micheli chante en enfant, la seconde Pacini a une belle voix, quoi-qu’elle fut fort enrhumée aujourd’hui ».29 Questa volta le visite incominciano subito. Due sere dopo « La prima donna Micheli vint dans ma loge », si nota lo Zinzendorf, « elle a de jolis tètons, beaucoup d’assurance, un dròle de langage napolitain ». Dopo la prima donna, un vescovo. Il lettore non si meravigli : gli ecclesiastici allora frequentavano i teatri.30 Notevole era piuttosto l’uomo : « mezzo frate e mezzo libertino, arcade come il padre Bertela e licenzioso alle volte come l’abate Casti, riformatore come Scipione Ricci e panegerista dei gesuiti sotto Pio VI, scienziato e religioso a suo modo, maestro di esegesi biblica ed ammiratore degli enciclopedisti, infarinato di tutte le lingue e tutte le letterature europee, epicureo come Trimalcione e