265 Teatro di Corte di Vienna, il 27 febbraio 1789. Il Da Ponte la rimaneggiò verso il 1820, a Nuova York, per la nipote, la cantante Giulietta Da Ponte, la quale, sposato G. Staffler, venne a stabilirsi a Trieste, dove morì verso il 1836. Il Da Ponte pretende d’aver fatto un’opera di mezzo genere, che chiama « pasticcio » (Memorie, I, pag. 139); ma nel carnevale del 1759 era stato già rappresentato un dramma giocoso per musica in 3 atti, intitolato (guarda combinazione!) Il Pasticcio di poeta ignoto, musica « di diversi celebri autori ». Nella prefazione il direttore dice che gli è « caduto in mente di riprodurre sul Teatro le Arie migliori, che nella rappresentazione di parecchi Drammi Buffi più delle altre piacquero » (T. Wiel, Op. cit., n. 618). Sono quasi le parole del Da Ponte: « introdussi 1 migliori pezzi di tutte le opere che in variazioni s’eran vedute in quelle scene » (/. c.). Il Pasticcio deve aver avuto lunga vita sui teatri, perchè veniva dato ancora nella primavera del 1780 a Rovigo (Indice de’ teatrali Spettacoli 1780-81). Ci sono dunque tutte le probabilità che il poeta cenedese lo conoscesse. 62 L’Osservatore Triestino. Appendice, n. VII, del 25 gennaio 1792, pag. 42. 63 II Da Ponte racconta che lo Zardon —- che nomina questa volta —-pagò ad un poeta drammatico 80 piastre per quattro opere buffe (Memorie, voi. I, pag. 79). 1,4 Memorie, voi. I, pag. 161. 65 Ivi, t. I, pag. 139. 66 L’Imbroglio delle tre spose. Dramma giocoso in 2 atti di G. Bertati, musica di P. Anfossi, rappresentato per la prima volta al S. Moisè di Venezia nell’autunno del 1781 (T. Wiel, Op. cit-, n. 238). 67 L’Osservatore Triestino, Appendice, n. XI, dell’8 febbraio 1792, pag. 61. 68 Gazzetta Urbana Veneta, n. 17, del 25 febbraio 1792. 69 L’abate Pellegrino Salandri, nato a Reggio il 30 aprile 1723, morto il 17 agosto 1771, essendosi rovesciato il cocchio che lo conduceva in villa. Le sue poesie, e specialmente i sonetti, furono stampati più volte. Il Tiraboschi lo pone fra i primi poeti italiani del sec. XVIII (vedi Biblioteca Modenese, t. V, pag. 2; t. VI, pag. 187). 70 L’Osservatore Triestino. Appendice, n. 1, del 4 gennaio 1792, pag. 2. 71 A. Canoini, Cronistoria, voi. I, pag. 153, dove sono chiamati Perides. 72 Num. 39, del 14 maggio 1788. 73 L’Osservatore Triestino, Appendice, n. IV, del 14 gennaio 1792, pag. 22. 74 L'Osservatore Triestino, Appendice, n. XI, dell’8 febbraio, pag. 61; n. XVI, del 24 febbraio 1792, pag. 87. 75 Gazzetta Urbana Veneta, n. 20, del i° marzo 1792, pag. 158. 76 L’Osservatore Triestino, Appendice, n. XVI, del 24 febbraio 1792,. pag. 87. Sulla compagnia dei saltatori è detto nel capitolo Spettacoli diversi. 77 Teresa Bandettini, nata a Lucca il 12 agosto 1763 e ivi morta il 5 aprile 1837, mostrò fin da bambina pronta intelligenza e grande volontà d’apprendere. Destinata ben presto alla danza (balla già a Pisa nella primavera del