CAPITOLO VI. 11778-1779] Gerolamo Medebach e la sua Compagnia - Concerti ed opere - La « Megera » e il suo venerabile « Arlecchino » - L’impresa Zardon - Incidente comico in un ballo tragico - Rimostranze del Vescovo contro le Accademie -Nuovi progetti - La compagnia lirico-drammatica di Andrea Rossi - Sei opere buffe in una stagione. « De retour chez moi je reçus un Exemplaire de notre opera de Trieste joliment relié », scrive il conte de Zinzendorf, che si trovava allora a Vienna (3 gennaio 1778). In quel notre si intuisce un affettuoso interessamento... Peccato che trascuri di dirci il titolo, perchè di questa stagione non abbiamo alcuna notizia. Lo Zinzendorf rimase a Vienna fino al i° maggio; il 6 era a Trieste e la sera medesima faceva la sua comparsa a teatro. « Le Théâtre étoit illuminé à mon honneur et gloire, ma loge nouvellement meublée en damas à Crepines au lieu du faux galon, le plafond bien orné, plus clair qu’autrefois », notò egli con piacere. Ai festeggiamenti non era.estranea la Comunità evangelica, alla quale appartenevano molti ragguardevoli negozianti, che avevano palchetto a Teatro. Con grande fatica, il Governatore era riuscito ad ottenere dall’imperatrice la libertà di culto per i protestanti.1 Con quanta gioia questi salutassero la concessione, lo prova il fatto, dhe tanto al conte de Zinzendorf, che al suo successore conte de Brigido furono dedicate due lapidi nella prima chiesa evangelica di confessione augustana (oggi Chiesa del Rosario), consacrata nel 1786.2 La Compagnia che il Governatore trovò a Trieste, era quella 1778