225 brillanti, e di forza sa farsi assai bene distinguere sui Teatri »; e il Gennari : « Per la seconda donna recita una padovana, detta la Tambura perchè figlia d’un tamburino della compagnia de’ bombardieri, e nelle parti fiere ed odiose vale molto ».‘01 L’Osservatore nomina una solta volta la compagnia e precisa-mente il sabato 17 luglio, quando fu « rappresentata dalla Valorosa comica Compagnia Perelli, detta di S'. Luca, di Venezia, una Tragedia scritta da un nostro Concittadino: Intitolata Cleopatra, e Antonio. La Modestia dell’Autore, che lo rende Anonimo non ci toglie però il modo d’accordarle i dovuti encomi, manifestando il merto del suo componimento, che seppe attirare al Teatro gl’Ascoltanti in folla, e ne ritrasse i ben meritati applausi de’ suoi Virtuosi Compatrioti ».102 Nel modesto autore riconosciamo il dott. Lorenzo Rondolini, il quale, « come aveva temperamento eclettico negli studi, così possedeva una gran facilità di comporre ». Fra le opere inedite, il canonico Stancovich- cita appunto « Ricardo Terzo, Crispo, Cleopatra ed Antonio, traduzione dal tedesco nell’italiano in versi sciolti, le quali tragedie furono rappresentate in Trieste ed altre città ». Della sua tragedia Tebe liberata, lesse alcune scene all’adunata degli Arcadi Romano Sonziaci a Trieste, nel 1796, e alla Minerva, nel 1815, la traduzione del Riccardo 111 del Weisse.103 Il famoso Bella gerant aliil tu, felix Austria, nube! sembra un epigrafe dettata per il 1790. Leopoldo II, che non aveva mai approvato i sogni di conquista del fratello, arrestò col trattato di Reichen-bach l’invasione prussiana e intavolò trattative di pace con la Turchia. Le popolazioni respirarono dopo il lungo, angoscioso incubo e le gazzette benedicendo « mille volte il Saggio Leopoldo » imprecarono contro la « crudele guerra », dimenticando d’averla esaltata finora, inneggiando al prode Giuseppe II. Tre matrimoni poi, conchiusi a Vienna, la domenica 19 settembre, fra la Casa d’Austria e la Borbonica di Napoli, risposero al secondo emistichio. Queste nozze portarono un andirivieni d’imperatori, re, principi, arciduchi e alti dignitari in Trieste. Il 31 agosto giungeva da Fiume Ferdinando IV, re delle due Sicilie, che scese al palazzo governiale. Il giorno dopo visitò assieme al seguito, accompagnato dal conte Brigido e dal barone Pittoni, la città e varie istituzioni.104 La sera « si trattenne in teatro, ed alla festa da ballo ». Il 2, 16. - Curiel